Ragusa – “A leggere i giornali – afferma il sindaco Peppe Cassì – viene da rabbrividire per quanti episodi di molestie le donne, ma anche chi ha orientamenti sessuali non binari o i minori, subiscano in strada e di quanto bassa possa quindi essere la sicurezza percepita.
Nasce dalla sensibilità su questi temi Safher, una startup dal cuore ragusano preincubata dal Politecnico di Torino.
Cosa fa Safher?
Tramite un app già scaricabile da Playstore, Safher crea una mappa interattiva per chi si trova in strada, magari donne da sole a tarda sera, indicando il percorso più sicuro anche grazie alle segnalazioni precedentemente raccolte.
Non solo: è possibile attivare una videochiamata con le utenti e gli utenti presenti nella piattaforma, così da avere compagnia ed essere visibili, e creare un tasto SOS tramite cui contattare le autorità tempestivamente.
Sebbene l’app sia funzionante in tutta Italia, da oggi il Comune di Ragusa è il primo partner istituzionale di Safher, che proprio tramite le segnalazioni raccolte ci aiuterà a monitorare le nostre strade rendendole più sicure”.
“Con questo protocollo – prosegue Elvira Adamo, assessora alle politiche per l’inclusione e alle pari opportunità – il nostro Comune ottiene dati preziosi per potenziare la sicurezza delle ragusane e dei ragusani, premiando il merito e la sensibilità di giovani che hanno dimostrato di saper aguzzare l’ingegno e rimboccarsi le maniche di fronte a gravi fenomeni sociali.
La firma di questo protocollo conclude un lungo iter di confronto e condivisione che ha visto in prima linea anche la Prefettura, la Questura e le Forze dell’Ordine, e che abbiamo aperto alle Consulte femminili, giovanili e per le disabilità. A tutti loro, il nostro ringraziamento.
Dopo Ragusa, che con orgoglio è la prima città partner di Safher, l’app sarà probabilmente sposata anche da altri importanti Comuni, a ulteriore conferma del suo valore e della sua utilità”.