Ragusa – Il caldo registro interpretativo del baritono maltese Joseph Lia, i virtuosismi dell’organista Marco D’Avola. I due maestri hanno intrecciato la propria perizia e capacità artistica dando vita, sabato scorso, a un concerto di elevato spessore culturale. Un appuntamento straordinario nell’ambito del festival organistico internazionale di Ibla – Città di Ragusa che, ancora una volta, ha fatto registrare un consistente numero di presenze. Il secondo degli eventi in calendario si è tenuto in una cornice superlativa, quella della chiesa della Badia, che sorge proprio accanto alla Cattedrale, e che per la sua forma particolare e la facciata scandita da imponenti colonne, è il punto di transizione dalla gloriosa stagione tardo barocca alle nuove forme neoclassiche.
L’organo, recentemente restaurato, ha sprigionato tutta la propria potenza musicale dando ancora una volta prova delle capacità del maestro D’Avola che, stavolta, si sono unite a quelle del cantante lirico Lia riuscendo a fare emergere la straordinarietà di un percorso tutto teso a punteggiare di fraseggi interpretativi i capolavori di musica senza tempo che sono stati proposti agli entusiasti spettatori. E così applausi a scena aperta per “Vergin tutto Amor” di Francesco Durante ma anche per l’Offertorio in re maggiore di Giovanni Morandi. E, ancora, il Grande offertorio in do maggiore di Gaetano Donizetti è stato molto gettonato così come il Vouchsafe, o Lord (Te Deum) di Haendel. Ma le vette supreme del lirismo dei due interpreti sono state raggiunte con la esecuzione delle due Ave Maria, quella di Fenech e l’altra ancora più celebre di Caccini.
Due momenti che il pubblico ha seguito quasi rapito in estasi, a sottolineare la magia di alcuni momenti che si è riusciti a creare per l’occasione. Il festival adesso prosegue con il concerto di sabato che si terrà nella chiesa dell’Ecce Homo e che vedrà come interprete un altro superbo interprete della musica organistica internazionale, lo svizzero Marc Fitze.