Tra le iniziative e gli impegni assunti a favore del rilancio dell’aeroporto di Comiso, su cui si è svolto nei giorni scorsi un incontro che si è trasformato in una sorta di “stati generali” sul futuro dello scalo casmeneo, ricordiamo le proposte, operative e non di pura speranza, avanzate dai deputati regionali di minoranza Stefania Campo e Nello Dipasquale. La parlamentare Ars pentastellata propone infatti che “la quota azionaria del 12% detenuta finora dall’Irsap venga trasferita agli enti del territorio ibleo, ad esempio al Libero Consorzio”. Spiega Stefania Campo. “Gli attuali fondi stanziati dalla Regione non sono sufficienti per il rilancio di Comiso, anche perché è da anni che si va avanti così, con aiuti pubblici regionali non adeguati alle reali esigenze e assolutamente non strutturali.
È in questo contesto che le compagnie aeree ci abbandonano in malo modo trovandoci non appetibili, che il Comitato a difesa dell’aeroporto non venga preso nemmeno in considerazione e che chiunque dissenta legittimamente dall’attuale management viene considerato ignorante, incompetente o mosso esclusivamente da comportamenti populisti. Ora Sac, supportata dal Comune di Comiso, cerca nuovamente l’aiuto economico dei sindaci con la proposta di un incremento della tassa di soggiorno! Ma non saranno certo i pochi spiccioli sottratti ai Comuni a risolvere un problema grande come questo. Oggi solo la Regione Siciliana, e quindi Schifani, può fare realmente la differenza aumentando in maniera congrua il fondo strutturale per Comiso. Dall’altra parte, Sac a sua volta non può più sottrarsi alle sue responsabilità di fare investimenti per migliorare il funzionamento della struttura e dell’aerea commerciale, per esempio.
Oltre questo lanciamo una proposta per colmare quello che a nostro avviso è un gap sull’azionariato sperando che attraverso le interlocuzioni politiche possa diventare una soluzione concreta, ovvero, che la quota azionaria del 12%, detenuta finora dall’Irsap, venga trasferita agli enti del territorio ibleo, ad esempio al Libero consorzio comunale di Ragusa. Il come farlo potrebbe venire fuori da un confronto politico e istituzionale direttamente con il governo regionale. In questa maniera fra i soci siederebbero a parità di quote tutte e tre le province della Sicilia del Sud est: Catania e Siracusa che già ne fanno parte con il 12% ciascuna e in futuro anche la nostra provincia di Ragusa con la stessa identica quota azionaria del 12. Solo così potremo sentirci maggiormente tutelati e rappresentati nelle scelte, con la certezza che il nostro territorio avrà saputo conseguire una voce autorevole nell’Assemblea dei soci, e magari anche nel Consiglio di amministrazione quando si faranno i rinnovi delle cariche elettive. E solo così potranno esserci interlocutori diretti, e speriamo al più presto eletti e non commissariati, a cui poter rappresentare sia il nostro supporto che la preoccupazione e il nostro dissenso sullo spettro della privatizzazione che purtroppo avvertiamo sempre più pericoloso e grave, soprattutto per un aeroporto minore subordinato alle scelte catanesi come il nostro”. (da.di)