Ragusa – Tredici emendamenti al bilancio di previsione del comune di Ragusa presentati dai gruppi consiliari del Pd e di Territorio per contestare “uno strumento conservatore senza alcuna misura d’impatto sul piano sociale”. Gli emendamenti a firma di Peppe Calabrese, Mario Chiavola e Giuseppe Poidomani del Pd e di Angelo Laporta di Territorio sono stati presentati ed illustrati nel corso della seduta consiliare di lunedì pomeriggio, che prevedeva appunto la discussione sullo strumento finanziario previsionale stilato dall’amministrazione Cassì. Netto e contrario il giudizio dei quattro esponenti consiliari di opposizioni che lo ribadiscono in una nota stampa.
“Lo strumento finanziario di cui abbiamo preso atto – spiegano i quattro consiglieri – ha un taglio conservatore, non ci sono novità e, soprattutto, non scorgiamo segnali importanti sul piano sociale. Nessuna previsione per quanto riguarda la redazione di un piano casa, sull’aiuto alle famiglie, anzi tutto il contrario: c’è l’aumento per quanto concerne l’aspetto dell’espurgo dei pozzi neri e nessuna cifra in più contemplata a sostegno delle aree servite da autobotti. Ci aspettavamo un sostegno alle famiglie per quanto riguarda la questione sanitaria e la mancata possibilità, per ragioni economiche, di accedere alle cure. Manca, quindi, la pubblica illuminazione in alcune contrade così come manca l’acqua. Ecco, gli emendamenti che abbiamo presentato cercano di sopperire a queste carenze. Di ciò renderemo conto alla città dopo il confronto di domani mattina, in consiglio comunale, con l’amministrazione e la maggioranza per comprendere quali tra questi punti saranno presi in considerazione”.
Il Pd e Territorio, inoltre, puntano l’attenzione sulla voce legata alla Tari. “Visto che i ragusani sono bravi a differenziare – è spiegato – ci attendevamo una riduzione di queste cifre con riferimento alla gestione del servizio. Invece, ancora una volta, si registra un aumento e la previsione contemplata passa da 19,2 a 19,6 milioni di euro. Una circostanza inspiegabile se si considerano le percentuali di raccolta comunicate. E, invece, ancora una volta, ci confrontiamo con una problematica che stenta a essere risolta e con la città che, sulla scorta delle segnalazioni che raccogliamo quotidianamente, risulta essere sporca. Tutta colpa di chi, in questi anni, non è riuscito a fare assolutamente nulla sul nuovo capitolato che avrebbe previsto dei risparmi per la collettività. Una circostanza, come è facilmente intuibile, insostenibile”. Relativamente alla questione dell’aumento delle tariffe per l’espurgo dei pozzi neri di abitazioni in zone non servite dalla fognatura, ovvero nelle contrade, c’era stato nei primi giorni di questo mese un duro botta e risposta tra Peppe Calabrese e l’assessore Giovanni Iacono nonché una protesta anche da parte di Angelo Laporta. (da.di.)