Modica – A metà mese, c’è Chiara Tagliaferri nel ricordo di Michela Murgia e con il nuovo racconto delle “ragazze che nessuna madre approverebbe”. Sarà poi lo scrittore e giornalista veneto Matteo Strukul ad inaugurare la rassegna di ‘Aperitivo con l’autore’ da Cavatappi, nel cuore storico di Modica
“Per la verità, non ci siamo mai fermati; è una finta pausa quella che ci siamo presi dopo Roby ad inizio gennaio. Siccome crediamo in Modica, nel cuore di questa Città che è il suo centro storico, rilanciamo con due momenti letterari di alto profilo a febbraio, con una nuova rassegna di appuntamenti prima di un grande evento già programmato per l’inizio di marzo.
E siamo già in movimento per Scenari 2025”. Piera Ficili, anima della proposta culturale di Modica, annuncia così le due presentazioni del ‘mese breve’ previste nei prossimi giorni. Momenti con nomi di grande richiamo del panorama letterario e sociale italiano. Sabato 15 febbraio, alle 18.00, auditorium di piazza Matteotti, la rassegna InTeatroLibri che vede insieme Mondadori BookStore Modica e la Fondazione Teatro Garibaldi con il sovrintendente Tonino Cannata, propone Chiara Tagliaferri, intervistata dalla giornalista Marianna Triberio, che racconterà ‘Morgana, il corpo della madre’ (Strade blu Mondadori), scritto con Michela Murgia.
In collaborazione con Arcigay Ragusa, la scoperta delle 416 pagine del terzo volume di un s progetto letterario a cui Murgia e Tagliaferri hanno dato vita nel 2019 attraverso un podcast di successo diventato il primo libro della serie: Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe. Ragazze fuori dagli schemi, esponenzialmente moltiplicate non solo nei racconti ma anche fra i lettori. Una bella esperienza che Chiara Tagliaferri -scrittrice piacentina che oggi vive a Roma, autrice di diversi altri podcast che da quattro anni conduce gli incontri di Orizzonti Extra alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia- racconterà con l’ultimo capitolo di quello che viene definito ‘esercito di Morgane’ fatto di donne e uomini, persone in transizione e queer.
In questo libro, storie di libertà con il corpo simbolo dell’identità e dove la maternità è nelle sue declinazioni più diverse. Elementi che le due scrittrici hanno messo al centro di questo capitolo finale: “Troverete Morgane terroriste, ragazzine che arrivano da Nazaret per cambiare il mondo, madri che non smettono di marciare intorno all’obelisco di Plaza de Mayo, scrittrici senza corpo o rinchiuse in campane di vetro, pioniere del femminismo e della chirurgia estetica. Un mondo di fecondità alternative, diverse, nel quale nessuna è madre migliore o peggiore”. Partendo da Maria di Nazaret, la madre non madre per eccellenza sino alla stessa Michela Murgia, donna dalle molte vite, raccontata dalla sua famiglia queer e dei suoi amici.
Giovedì 20 febbraio, alle 19.00, il primo appuntamento della nuova rassegna ideata da Mondadori BookStore Modica e Cavatappi Lieviti & Fermenti: Aperitivo con l’Autore. Sarà proprio il wine bar e bistrot al civico 15 di vico Diodato, suggestiva stradina parallela a corso Umberto I, ad ospitare con ingresso libero, Matteo Strukul con il suo ultimo romanzo: I sette corvi (Newton Compton editori). 52 anni, giornalista e scrittore, Strukul è stato scoperto nel suo talento di giallista da Massimo Carlotto e ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti anche come sceneggiatore. Strukul collabora con i più importanti quotidiani veneti, regione dove è nato e vive. Fra i suoi libri la saga de ‘I Medici, una dinastia al potere’, vincitore del Premio Bancarella 2017 e i romanzi gialli dedicati a figure della storia, personaggi controversi del passato e storie delle sue parti.
‘I sette corvi’, è ambientato 20 anni fa a Rauch, minuscolo paese in una delle più remote lande delle Alpi Venete, quasi al confine con il Friuli e comincia con il ritrovamento di un cadavere, quello della giovane insegnante Nicla Rossi, privato degli occhi. Sono l’ispettrice Zoe Tormen e il medico legale Alvise Stella, mondi lontani ma obbligatoriamente vicini, a doversi districare in un male profondo “che neanche la neve è riuscita a spazzare via, che affonda le sue radici nella sete di giustizia e in un’antica leggenda”.