Ragusa – Migrare, amare, esistere: tre azioni umane che oggi, troppo spesso, diventano materia di giudizio, barriere burocratiche, stigma sociale. A Ragusa, da domani 10 aprile e fino a sabato 12 aprile, prende vita “VOCI – dialoghi sui diritti”, l’evento che mette al centro ciò che spesso resta ai margini: l’umanità delle persone migranti, delle comunità LGBTQIA+, delle donne. Diritti da difendere, prima ancora che da rivendicare. Un’iniziativa dell’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ragusa, con il patrocinio della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia e il contributo dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
Un evento che intreccia testimonianze, analisi, pratiche e visioni: tre giornate per fare della parola uno strumento di trasformazione sociale. A partire dalle ore 16 di domani 10 aprile, dopo i saluti istituzionali e la presentazione del progetto “Lambda”, si entrerà nel vivo delle varie sessioni durante le quali interverranno rappresentanti di Terres des Hommes, Proxima, Fondazione San Giovanni Battista, Caritas, Agedo Ragusa, Arcigay Ragusa, Cristiani Lgbtq, IntegrOrienta, Casa delle Donne, Consulta Femminile e Comitato Pari Opportunità dell’Ordine Forense. La sessione conclusiva, prevista sabato pomeriggio 12 aprile, vedrà il confronto dei rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Messina, Perugia, Piacenza, Torino e Ragusa, unite nella tavola rotonda “Voci delle Città”.
La prima sessione, questo giovedì pomeriggio, sarà dedicata alle persone migranti e vedrà l’intervento conclusivo della professoressa Giulia Colavecchio, docente di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università di Messina. Il suo intervento offrirà una lettura profonda e critica della normativa europea sull’asilo e le migrazioni: “La gestione delle migrazioni e dell’asilo rappresenta una delle sfide più complesse per l’Unione europea spiega la docente – Accanto agli impegni per la tutela dei diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo, sanciti anche dalla Convenzione di Ginevra del 1951, si è affermata sempre più una visione emergenziale del fenomeno, che ha portato a politiche di controllo rafforzato alle frontiere.
Il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo si inserisce in questo quadro, con l’obiettivo di riformare il sistema comune europeo, ma sollevando interrogativi su come conciliare sicurezza, solidarietà e rispetto dei diritti umani”. Seguirà, l’11 aprile, la riflessione del professor Marco Poli, giurista dell’Università del Piemonte Orientale, che guarderà oltre le battaglie storiche della comunità LGBTQIA+ per il riconoscimento dell’amore, per esplorarne le nuove frontiere giuridiche e sociali: “L’esperienza delle persone LGBTQIA+ va ben oltre l’amore.
Oggi il diritto è chiamato a interrogarsi su questioni come l’identità di genere, la repressione delle terapie di conversione, l’autodeterminazione dei corpi. È tempo di uno sguardo più ampio, che abbracci pienamente la dignità e la complessità delle vite LGBTQIA+”. Sul tema dei diritti e della tutela delle donne interverrà sabato mattina 12 aprile la docente Carmen Leccardi, esperta di Sociologia della Cultura presso l’Università Milano-Bicocca che si soffermerà sulle sfide che riguardano il mondo femminile, dalle discriminazioni sul lavoro alla violenza di genere, dalle difficoltà nel conciliare vita familiare e professionale fino alle battaglie per una piena autodeterminazione.
L’assessora alle Pari Opportunità Elvira Adamo, che in sinergia con il sindaco Peppe Cassì e il resto dell’Amministrazione sta portando avanti più progetti per la difesa dei diritti, spiega il senso di questa tre giorni: “Le parole che ascolteremo durante VOCI non resteranno sospese. Saranno semi. Semi di consapevolezza, di giustizia, di possibilità. Perché la vera inclusione nasce dall’ascolto profondo, dalla volontà di capire le ragioni dell’altro.