Ragusa – “La terza edizione del Diploma day, tenutasi oggi nell’auditorium della Scuola dello sport, rappresenta una occasione per attestare il merito di quei ragazzi che al diploma di maturità sono riusciti a raggiungere il traguardo più ambito, prendendo cento. Un premio da condividere anche con le famiglie per averli supportati oltre alla scuola che ha svolto al meglio il proprio ruolo formativo, facendoli crescere”. Così il consigliere comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli, a commento dell’iniziativa tenutasi in mattinata.
“Il nostro pensiero, naturalmente – continua Firrincieli – non può che essere rivolto anche a tutti quei ragazzi e alle loro famiglie che non sono riusciti a tagliare questo traguardo e che, però, allo stesso tempo, si impegnano duramente per fare in modo di ottenere comunque risultati apprezzabili sul fronte dello studio, con sacrificio e volontà, oltre che voglia di fare bene, per i quali auspichiamo tutti, così come bene ha ricordato il sindaco Peppe Cassì, che possano essere create le condizioni affinché le occasioni occupazionali si creino pure nel nostro territorio, favorendo, dunque, il ritorno a casa di questi ragazzi”.
Il sindaco, il presidente del consiglio comunale Fabrizio Ilardo e l’assessore alle Politiche giovanili, Simone Digrandi, hanno ribadito all’unisono che l’atto di indirizzo nasce in seno al civico consesso grazie a una proposta arrivata proprio dal consigliere Firrincieli e che è stata sposata da tutte le forze politiche presenti in aula. Erano presenti anche gli assessori Catia Pasta ed Elvira Adamo, la consigliera comunale Rossana Caruso ed Enrico Bellina Terra in rappresentanza della Consulta comunale giovanile. “Ringrazio chi ha voluto sottolineare questo aspetto – continua Firrincieli – e ringrazio gli studenti per il loro impegno i quali, concluso il proprio percorso formativo, dopo avere raggiunto risultati importanti, vanno a finire, purtroppo, nelle aziende di mezzo mondo anche alla luce dei continui tagli alla spesa della scuola da parte di questo governo nazionale, circostanza che di fatto fa aumentare gli sforzi da parte dei nostri ragazzi i quali si trovano costretti a dovere fare di necessità virtù. E questo, naturalmente, non può andare bene. Dovrebbero esserci soluzioni diverse”.