Questa mattina il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha partecipato all’assemblea dei lavoratori ASU che da ieri hanno intrapreso una decisa posizione di protesta per difendere i loro diritti. La protesta di questi lavoratori, introdotti originariamente dal D.lg. 468/97 che prevedeva l’avvio di progetti formativi della durata massima di 12 mesi al termine dei quali, acquisite le necessarie professionalità e formazione in ambito lavorativo, bisognava garantire una stabilità occupazionale, è particolarmente significativa perché il loro sciopero ha messo ancora di più in luce l’importanza che essi rivestono all’interno del tessuto organizzativo dell’ASP.
I lavoratori ASU a fronte dei sempre più rigorosi “paletti giuridici” in materia di limitazioni nelle assunzioni nella pubblica amministrazione, hanno progressivamente iniziato a colmare la crescente carenza di personale all’interno degli enti pubblici continuando a garantire l’efficienza dei servizi all’interno della macchina amministrativa. Al termine dell’incontro, il Primo Cittadino modicano ha scritto al Presidente della Regione, Nello Musumeci, al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari ARS e all’Assessore alla Sanità, Ruggero Razza che già l’anno scorso era stato a Modica per incontrare questa categoria di lavoratori: “Mi riallaccio a quella visita- commenta il Sindaco – che è servita all’Assessore per farsi un’idea completa della situazione e valutare quale provvedimento prendere per stabilizzare una volta per tutti questi preziosi ingranaggi della macchina sanitaria.
In questi anni hanno ricoperto ruoli sempre più importanti all’interno dell’apparato burocratico sanitario e la loro assenza si è sentita tutta in questi due giorni di stop visto che sono venuti a mancare servizi essenziali al cittadino. Come ho ribadito nel corso della riunione di oggi, confido molto nell’intervento dell’Assessore Razza che ho nuovamente invitato a Modica per aprire un altro momento di confronto con gli ASU e mettere la parola fine una volta per tutte a questa scomoda situazione”.