Il Comune di Ragusa, su segnalazione di alcuni cittadini, che hanno denunciato la presenza di alcuni presunti incaricati pubblici che chiederebbero di entrare nelle case di privati cittadini per analizzare l’acqua, fa presente che non ha dato alcun incarico per svolgere tale servizio e che sono in corso indagini per risalire agli eventuali responsabili di tale abuso.
Intanto Palazzo dell’Aquila ha voluto ancora una volta spiegare il motivo per il quale è stata emessa il 5 marzo scorso l’ordinanza con la quale è stato vietato l’utilizzo in alcune zone della città dell’acqua per usi potabili ed alimentari. Afferma dunque la nota dell’amministrazione cittadina “le analisi del primissimo campione, prelevato giorno 4 marzo, i cui risultati, ancorché parziali, sono pervenuti il 5 marzo ci hanno spinto a emettere l’ordinanza che rimane tuttora in vigore. Già da giorno 6 marzo i dati di tutti i campioni prelevati in rete hanno segnato un generale miglioramento e le analisi di giorno 7 marzo, rese pubblica poche ore fa, attestano come la qualità dell’acqua sia adesso compatibile con la potabilità, permettendoci di avviare la procedura per il pieno ripristino del servizio.
Appena concluso l’iter, l’ordinanza sarà revocata e l’acqua nuovamente bevibile. Come già comunicato dall’Asp, ciò avverrà presumibilmente giovedì 14 marzo”. (da.di.)