Docenti frustrati dall’amministrazione scolastica, interviene anche il sindacato Gilda di Ragusa. “Tutte le operazioni di assegnazione provvisoria devono improrogabilmente essere effettuate entro il 31 agosto”: questo sta scritto sul contratto integrativo per le assegnazioni provvisorie nella scuola. Ed invece questo sta all’origine di forti ingiustizie perpetrate nei confronti dei docenti.
L’assegnazione provvisoria, cioè il trasferimento a richiesta, anche interprovinciale, per un solo anno, di un dipendente già in ruolo, viene richiesta spesso per motivi molto gravi: così, quando un’assegnazione che l’Amministrazione avrebbe dovuto disporre non viene invece disposta sol perché si è oltrepassata la data del 31 agosto allora il dipendente della scuola ha ben ragione di recriminare e di ritenersi vittima di ingiustizia perpetrata dalla sua stessa Amministrazione. Ma come può succedere tutto ciò? Le operazioni necessarie per determinare l’assetto organico reale di un nuovo anno scolastico sono tutt’altro che semplici: devono tener conto dei nuovi pensionamenti e delle nuove iscrizioni degli alunni, delle istanze di trasferimento, delle nuove immissioni in ruolo, degli eventuali esuberi ed, alla fine, anche delle istanze di assegnazione provvisoria.
Né gli Uffici scolastici provinciali o regionali sono qui additati a responsabili di tali ritardi molto spesso causati da ritardi imputabili alle decisioni dell’Amministrazione centrale e dipendenti spesso, a loro volta, da ritardi imputabili ai decisori politici. I dipendenti ed i funzionari dell’Ufficio Scolastico provinciale di Ragusa hanno lavorato intensamente per tutti i trascorsi mesi estivi, al fine di completare quanto più in tempo possibile tutte le procedure di competenza necessarie per dare inizio ad un nuovo anno scolastico. Ed hanno anche adottato regole e criteri univoci ed imparziali pur in assenza, da mesi (così come anche all’Ufficio scolastico regionale!), di un direttore responsabile dell’Ufficio. Ciò nonostante il docente che ha bisogno urgente di ottenere l’avvicinamento almeno annuale al proprio nucleo familiare (sia chi è lontano 1000 Km sia chi è più vicino) non può accettare, dal proprio datore di lavoro, di vedersi negare tale avvicinamento soltanto per inefficienze burocratiche dell’intero sistema quando le condizioni per l’avvicinamento appaiono invece esserci state tutte.
In poche parole, senza poter fare esempi perché richiederebbero una lunga descrizione: se un posto diventa disponibile per tutto l’anno in seguito ad un evento qualsiasi che si verifica dopo il 31 agosto allora è corretto che venga dato a supplenza attingendo a candidati supplenti nella stessa provincia. Ma se il posto è disponibile in seguito ad una circostanza qualsiasi già nota o determinabile entro il 31 agosto allora esso va dato ad assegnazione provvisoria attingendo fra coloro che hanno fatto domanda: non può essere oggettivamente tollerato che invece, in certi casi, in modo del tutto casuale dipendente dall’andamento delle operazioni intrecciate fra le varie province, esso venga dato alla fine a supplenza ed il docente che avrebbe potuto essere avvicinato rimanga invece ad insegnare al “Nord”!
Appare chiaro come le docenti ed i docenti coinvolti diventino vittima di una vera e propria ingiustizia che, aggiungendo sentimenti di frustrazione ai disagi già all’origine della richiesta di avvicinamento, li allontanano sempre più anche dalla condivisione di quel “senso di appartenenza” all’Amministrazione che viene invece richiesto ai dipendenti pubblici. La Federazione Gilda-Unams di Ragusa, sindacato degli Insegnanti, coinvolgerà della questione direttamente il neo Ministro del MIUR Lorenzo Fioramonti e chiederà di intervenire.