“Da circa cinque anni è stato predisposto un tratto a senso unico alternato sul ponte di via Madonna della Salute, viadotto situato sulla Ss 115 che circumnaviga il centro abitato di Vittoria. Da cinque anni a ora, però, nessun intervento è stato predisposto per garantirne il ripristino. E dire che si sono alternate due amministrazioni comunali mentre ora palazzo Iacono è gestito da una commissione straordinaria”. Parola di Alessandro Mugnas, segretario dell’associazione Reset che, a nome del consiglio direttivo, esprime tutta la propria indignazione per una fase di stallo che continua a protrarsi senza apparenti ragioni causando disagi non da poco agli abitanti della zona e ai numerosi automobilisti che durante il giorno transitano sul viadotto in questione.
“Soprattutto la mattina, durante gli orari di punta – afferma Mugnas – basta davvero poco, un camion o un furgone di dimensioni appena più pronunciate del normale, affinché si crei il caos più assoluto con file interminabili. Non è la prima volta che ci occupiamo di questa situazione. Ma sinceramente non comprendiamo le motivazioni per cui, a distanza di anni, non sia stato posto in essere alcun intervento di ripristino, per fare ritornare la situazione alla normalità. E’ questo uno dei numerosi obbrobri di cui è costellata la nostra città. Basta che ci sia qualcosa che non vada e allora un sito viene transennato o chiuso senza più alcuna possibilità di essere riattivato.
E’ il sintomo più evidente di una città allo sbando, in cui nessuno sembra intenzionato ad attivare quella minima manutenzione ordinaria che ci si attenderebbe per evitare disagi di questo genere. Non stiamo dando la colpa ai commissari ma se le amministrazioni passate sono state scadenti, quella della commissione straordinaria lo è ancora di più perché non è in grado di attuare un minimo provvedimento per ripristinare lo status quo. Chiediamo, dunque, che per il ponte di via Madonna della Salute si possa fare qualcosa. E in tempi rapidi visto che cinque anni di attesa possono ormai essere ritenuti più che sufficienti”.