Ragusa – Il Prefetto di Ragusa ha incontrato, lunedì 23 marzo, in video-riunione, i Sindaci della provincia iblea e il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale e, successivamente, ha tenuto un’analoga riunione con i vertici delle Forze dell’Ordine. Tali incontri si susseguono, oramai, con grande continuità nell’ottica di rafforzare la sinergia istituzionale e al fine di operare il necessario raccordo e confronto tra le Istituzioni sotto il coordinamento della Prefettura, che continua a monitorare incessantemente l’evolversi della emergenza sanitaria in corso.
Il Prefetto ha, in particolare, richiamato l’attenzione dei Sindaci sulla importanza di adottare i piani speditivi di protezione civile volti alla definizione della catena di comando e al controllo del flusso di comunicazioni e delle procedure da attivare in relazione allo stato emergenziale determinato dal diffondersi del virus COVID-19, per il livello di coordinamento comunale, piani proposti nel loro schema generale dalla stessa Prefettura concordati con il Dipartimento Regionale di Protezione Civile al fine di snellire ed agevolare l’attività dei Comuni.
Il Prefetto ha, inoltre, richiamato l’attenzione dei Sindaci sul necessario potenziamento dell’attività del volontariato a servizio delle fasce più deboli della popolazione anche alla luce delle richieste pervenute dalle Organizzazioni Sindacali che hanno già chiesto alle Amministrazioni Locali di avere notizie circa le attività che stanno ponendo in essere le Amministrazioni Locali per fronteggiare le esigenze della popolazione anziana, dei non autosufficienti e dei disabili, oltre che delle famiglie. Particolare attenzione ha richiamato anche sulla necessità di potenziare le strutture per accogliere le donne vittime di violenza, che, in questo particolare momento, a causa del rispetto delle cautele previste anche in termini di distanza interpersonale e in coincidenza delle convivenze forzate in famiglia, potrebbero risultare insufficienti.
Il Prefetto ha, sul punto, ricordato che anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha evidenziato che, nell’ambito dei Centri Operativi Comunali (c.d. COC), molti dei quali già attivati presso alcuni Comuni, in aggiunta alle consuete attività di supporto alla struttura comunale, i volontari di protezione civile potranno fornire un rilevante supporto ai soggetti cosiddetti “fragili”, ai soggetti in sorveglianza sanitaria presso la propria abitazione, ma non positivi a COVID-19, ed anche a coloro che risultino effettivamente contagiati dal virus.
Nel corso della riunione è stato, poi, rammentato ai Sindaci che, con riferimento alle attività dei Consigli e delle Giunte comunali, l’art. 73 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 ha stabilito, sempre al fine di contrastare e contenere la diffusione del virus COVID-19 e fino alla data di cessazione dello stato di emergenza, la possibilità di riunirsi secondo la modalità della videoconferenza, nel rispetto di criteri di trasparenza, tracciabilità e di certezza nell’identificazione dei partecipanti, allo scopo di assicurare la regolarità dello svolgimento delle sedute e dell’espletamento delle funzioni amministrative essenziali. Il Prefetto ha, quindi, richiamato l’art. 6 del citato Decreto Legge che, nei casi in cui occorra disporre temporaneamente di beni immobili per far fronte ad improrogabili esigenze connesse con l’emergenza epidemiologica in atto, attribuisce al Prefetto stesso, ove ne ricorrono le condizioni, il potere di disporre la requisizione in uso di strutture alberghiere ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, laddove non sia possibile garantire, in considerazione dei necessari requisiti richiesti, garantire presso l’abitazione familiare l’esatto svolgimento dell’isolamento.
Al riguardo, il Prefetto ha accolto con soddisfazione la proposta di Ance Ragusa che, per questo tipo di emergenza, ha messo a disposizione degli immobili ubicati in provincia al fine di alleviare i disagi di medici, pazienti e loro familiari. Si soggiunge, infine, che, nel corso della distinta riunione con i vertici delle Forze dell’Ordine, il Prefetto, al fine di ottemperare al D.P.C.M. del 22 marzo 2020 e quindi di provvedere ad esaminare tempestivamente le richieste di prosecuzione delle attività produttive, commerciali e professionali di cui all’allegato 1 del citato D.P.C.M. o di quelle funzionali ad esse, ha istituito presso la Prefettura un gruppo tecnico coordinato dalla Prefettura stessa, composto da Ufficiali della Guardia di Finanza e da Consiglieri e Dirigenti della C.C.I.A.A., al fine di valutare con immediatezza le numerose richieste già pervenute.
A tal proposito nell’intento di fornire ogni utile supporto alle aziende, esercizi, società ecc. è stato pubblicato sul sito dell’Ufficio Territoriale del Governo un apposito modello di comunicazione che prevede talune specifiche voci per evitare che si debbano richiedere, ai fini della migliore valutazione, integrazioni istruttorie. Proseguono incessanti i controlli sul territorio per verificare la presenza di soggetti che non hanno titolo a stare fuori o di esercizi e attività commerciali che, nonostante i divieti, proseguono la loro attività.