Ragusa – Covid-19. I sindacati dei pensionati della provincia di Ragusa chiedono di monitorare i centri che accolgono un grande numero di anziani (rsa, case di riposo, strutture di accoglienza pubbliche e private). “Quanto accaduto nella Rsa di Villafrati e le devastanti conseguenze che si sono già prodotte, soprattutto a carico degli anziani ricoverati, ma anche in danno degli stessi operatori della struttura, rischia realisticamente di replicarsi in analoghe strutture del territorio siciliano” .
Lo affermano in una nota i segretari generali di Spi Cgil Ragusa, Rosario Denaro, Fnp Cisl Ragusa Siracusa Vito Polizzi e Uilp Uil Ragusa Giorgio Bandiera. “Non è difficile immaginare – sottolineano i segretari dei sindacati dei pensionati e lo fanno in maniera unitaria – che situazioni di grave e pericolosa difficoltà generale possano esserci proprio nei centri che accolgono un grande numero di anziani come le Rsa, le case di riposo, le strutture di accoglienza pubbliche e private, accreditate e non. Per questo è necessario l'intervento di tutte le istituzioni preposte, dalla Prefettura, all’Asp, ai distretti socio-sanitari, alle amministrazioni locali, affinché ci sia un monitoraggio sulle reali condizioni di queste strutture, dove la vita di comunità accelera il contagio, esponendo a maggiore rischio soggetti già particolarmente vulnerabili.
Auspichiamo che possa esserci un’attenzione particolare proprio per la sanificazione di queste strutture”. I sindacati chiariscono: “Sarebbe auspicabile un tavolo di confronto tra tutte le istituzioni affinché gli interventi siano certi e immediati, per evitare quella che potrebbe diventare una strage silenziosa. E non vanno dimenticati tutti gli altri anziani che vivono da soli e per i quali bisognerebbe attivare servizi sociali supplementari ed aggiuntivi, in un momento come questo, per sostenerli nei bisogni quotidiani (spesa, farmaci, pasti, pensione e altro ancora) evitando che si debbano esporre a possibili contagi, pericolosi per la loro vita”.