Ragusa – Il Centro Medico Sociale per Neuromotulesi di Vittoria e di Ragusa è pronto a riaprire la porta di casa per tutti gli assistiti, i bambini e le loro famiglie, gli adulti e i loro cari. Si attendono le disposizioni da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità, ma intanto si avvia la programmazione e si mettono a punto le nuove modalità che dovranno essere attuate per garantire assistenza e servizi ai disabili, minori e adulti, garantendo le condizioni di sicurezza. “Consapevoli delle difficoltà che la Fase 2 ci porterà – spiega il presidente Luigi Piccione – noi ci stiamo preparando al meglio per “riabbracciare”, con gli occhi e con il cuore, i nostri assistiti“.
“Questi due mesi sono stati intensi – continua il presidente – al fine di continuare a mantenere le relazioni con i nostri assistiti e con i genitori dei nostri assistiti minori non ci siamo fermati: le strutture di Vittoria e di Ragusa, infatti, sebbene non aperte al pubblico, sono rimaste operative tutti i giorni. Questa disponibilità ha consentito, e continua a consentire, la gestione di qualsiasi richiesta di colloquio telefonico con l’Èquipe del Centro. A tal fine, gli operatori delle nostre due strutture di Vittoria e Ragusa hanno operato con modalità lavorativa prevalentemente in smartworking.
Abbiamo scelto di non attuare nessuna misura di cassa integrazione o di promuovere/obbligare a permessi e ferie i nostri operatori, consapevoli che quel tipo di percorsi avrebbero, di fatto, interrotto le relazioni con i nostri cari assistiti!”. “L’intera Èquipe – spiega il direttore sanitario, dott. Marcello Boncoraglio – ha inizialmente contattato telefonicamente tutti i genitori e gli assistiti per verificare la possibilità di pianificare ed effettuare le modalità di intervento oltre il setting terapeutico (“a distanza”)”. “Per continuare ad essere presenza terapeutica e confermare il sostegno dato fino ad oggi alle famiglie – spiega il coordinatore dei terapisti, dott. Bruno Di Stefano – abbiamo verificato le condizioni minime per “accorciare le distanze” e preservare la relazione e la cura: convogliando le nuove e diverse tecnologie di telecomunicazione (come ad es. WhatsApp, Teamlink, Skype, Zoom ecc.) abbiamo attivato persino, ove possibile, la tele-riabilitazione con modalità sincrona, asincrona e ibrida.
“Inoltre – continua Boncoraglio – abbiamo effettuato giornalmente riunioni del personale, prevalentemente in video conferenza, abbiamo fatto autoformazione su argomenti sanitari legati all’emergenza in atto e sull’uso delle nuove tecnologie per la tele-riabilitazione. Il confronto e l’ascolto costante ci hanno permesso di crescere come persone e come professionisti. L’adozione di tutte queste misure, insieme alla preparazione e allo studio per pianificare le attività, ci ha consentito, man mano che passavano le settimane, di attraversare l’attuale emergenza sanitaria e trasformarla in una vera opportunità formativa e di crescita per tutti”.
“In considerazione della nostra positiva esperienza, – continua Luigi Piccione – delle notizie provenienti dall’esperienza delle altre ASP della Regione Sicilia e di tutt’Italia, che già hanno attivato forme di tele-riabilitazione, e adempiendo, altresì, alle indicazioni governative in riferimento all'emergenza epidemiologica COVID–19 nella Fase 2 (ovvero ridurre l'afflusso degli utenti e operatori (smart working) presso le strutture sanitarie), abbiamo chiesto alla Direzione Generale della nostra ASP un incontro per redigere una specifica co-progettazione per l’erogazione di prestazioni convertite in altra forma (art.48 DL 17/03/20 N° 18 e la circolare del ministero della salute del 23/04/20), in particolare la Tele-riabilitazione e il Coaching”.
La riabilitazione tradizionale potrà ripartire garantendo le condizioni di sicurezza, previste dalla normativa, con l’utilizzo dei dpi: schermo parafiati, mascherina, visiera, guanti, camici mono-uso. L’idea di integrare la riabilitazione tradizionale, che risulta sempre essere imprescindibile, con la tele-riabilitazione, potrebbe avere una valenza rilevante per affrontare l’attuale difficile periodo e per il futuro. Intanto, mettendo a punto tutte le procedure di sicurezza specifiche per la gestione del rischio Covid-19 e facendo nostro tutto quanto previsto dalle disposizioni e norme vigenti sulla Emergenza sanitaria in corso, siamo pronti per la cosiddetta “fase 2”.