Modica – Modica è tra i cinque Covid Hospital designati in Sicilia per i prossimi mesi. Lo ha annunciato l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, in un video postato su Facebook parlando di un nuovo piano per l’emergenza coronavirus in Sicilia. “Siamo quasi alla fine della prima settimana dopo le prime riaperture – ha detto Razza – ed entriamo in una fase che il Governo regionale avrebbe voluto più frizzante. Ci è stato risposto da Roma che dal 18 maggio probabilmente si potrà procedere a ulteriori aperture.
La fase 2 però non è solo legata ad attività economiche ma impegnerà la sanità della nostra regione. Alcune settimane fa – spiega Razza – abbiamo elaborato un piano regionale dell'emergenza che arrivava fino a 3.600 posti letto. Fino al 18 maggio teniamo ferme quelle indicazioni finché non capiremo quali sono i primi effetti delle riaperture.Ma dobbiamo restituire tutte le strutture ospedaliere alla loro realtà naturali e quindi dobbiamo ridurre il numero delle strutture impegnate con il coronavirus senza però far emergere alcun rischio per la nostra popolazione”.
Queste, spiega Razza, sono le regole che il Ministero della Salute ha emanato nei giorni scorsi in un decreto dove ci dice tre cose importanti. "La prima cosa -dice razza – è che bisogna garantire il massimo di occupazione dei posti letto in terapia intensiva nel 30% complessivo, e ciò vuol dire è il nostro sistema sicuro nel piano dell' emergenza non deve mai superarsi l'occupazione del 30% dei posti letto di terapia intensiva. Poi ci viene chiesta una seconda attenzione particolare, quella riservata al numero dei posti letto in degenza ordinaria.
In questo caso deve essere nel 40% il tasso massimo di occupazione, attorno a questi due numeri noi stiamo costruendo una programmazione che dovrà anche avere il più possibile di strutture dedicate, i cosiddetti Covid Hospital in Sicilia. Sulla scorta di queste indicazioni, in Sicilia per i prossimi due mesi si prevede un numero massimo di 5 Covid hospital (oggi sono una decina). “Mercoledì ne parlerò in commissione Sanità all'Ars. Dobbiamo scendere da 3.600 posti letto programmati, e per larga parte già attivati, a circa 1.200-1.300 posti letto, mantenendo però una riserva di reparti da potere eventualmente riattivare subito in caso di necessità.
Diminuirà il numero di strutture dedicate per provincia. Da qui alla fine dell'estate dovremo poi fare un piano post-emergenziale di transizione per coinvolgere le strutture più attrezzate in vista di una seconda ondata di contagi in autunno. Speriamo che non ci sia, ma siccome ci sono modelli che dicono anche questo, dobbiamo proteggere la nostra economia prevedendo un numero di strutture adeguate a fronteggiare una nuova emergenza. Le strutture impegnate in questo momento e liberate da qui ai prossimi mesi avranno un investimento particolare.
Mi riferisco per esempio ai Covid hospital di Partinico, Barcellona Pozzo di Gotto, Modica, Noto. Ciò che ci ha lasciato questa esperienza è la consapevolezza della grande professionalità degli operatori sanitari di questa regione”. L'assessore annuncia che nelle prossime settimane saranno sbloccate tutte le attività considerate non urgenti e congelate da due mesi: “In Sicilia non ci si ammala di coronavirus e bisogna tornare a farsi curare in ospedale o dal proprio cardiologo, ortopedico, dentista in sicurezza.
Sarà un percorso lungo, perché il virus circola e ancora non c'è un vaccino. Nelle prossime settimane metteremo in campo una programmazione molto importante in due fasi. Una sino a fine estate e una per autunno e inverno”.