Modica – Se da una parte i dati della quarantena sono in netto calo (da 77 a 50 in questi ultimi giorni), dall’altro oggi insorge un nuovo preoccupante problema. Una casa di riposo di Modica si è trasformata in un piccolo focolaio con ben 9 contagiati, tra ospiti e operatori. Le persone ricoverate sono divise nei reparti di malattie infettive e rianimazione del Maggiore di Modica, del Maria Paternò Arezzo di Ragusa e di Catania. Sono tre gli asintomatici tra ospiti e operatori. A causa di questa situazione e per scongiurare un peggioramento, il Sindaco ha disposto lo stop immediato alle visite dei parenti e il divieto per i titolari della struttura di accogliere nuovi ospiti nei prossimi giorni. Il medesimo provvedimento è esteso anche a un’altra Casa di Riposo collegata alla prima, dove viene saltuariamente impiegato lo stesso personale.
“Siamo stati costretti ad assumere questa decisione – commenta il Primo Cittadino – perché in poche ore la situazione è nettamente peggiorata in quella casa di riposo. Non possiamo ancora sapere se tali numeri si aggraveranno ulteriormente nelle prossime ore allargandosi anche alla struttura “sorella”. Eravamo contenti dei numeri in calo delle persone in quarantena quando è arrivata questa notizia che ci conferma, per l’ennesima volta, come non possiamo permetterci di tenere bassa la guardia. Da oggi e fino a nuova ordinanza ci sarà il divieto assoluto di visite per i familiari degli anziani ospitati dalle due case, inoltre il personale dovrà sottoporsi a tutti gli accertamenti del caso e solo una volta avuti i risultati potrà riprendere l’attività lavorativa. Lancio un appello a tutti gli impiegati del comparto case di riposo.
Usate tutte le precauzioni imposte dalla legge, tutti i dispositivi in vostro possesso perché le case di riposo rappresentano una bomba ad orologerie dove ad andarci di mezzo sono gli anelli più deboli della nostra società, gli anziani. Non escludo di estendere tale ordinanza a tutte le case di riposo di Modica. A prescindere da questa decisione, resta in vigore la precedente ordinanza che limitava al minimo le visite da parte dei parenti e imponeva un rigido protocollo agli operatori delle strutture”.