Un Tavolo Tecnico per l’avvio di un percorso condiviso e di rilancio e per approfondire la questione legata al Corfilac Ragusa. E’ stata la proposta della deputata regionale del M5s di Ragusa, Stefania Campo, che ieri in III commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana ha partecipato alla discussione sulle problematiche contrattuali e retributive del personale del Corfilac. “La proposta – dice la deputata – bene accolta anche dal direttore Dario Cartabellotta. Al tavolo tecnico saranno chiamati a far parte le rappresentanze sindacali dei lavoratori, il dipartimento Agricoltura della Regione, il presidente del Corfilac, Giuseppe Licitra, storico fondatore, dott. Marino dipendente del Corfilac, nonché rappresentante sindacale aziendale UIL e promotore dell'iniziativa e l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonino Scilla”. A prendere parte alla III commissione, tutti i vari rappresentanti sindacali dei lavoratori, ricercatori e amministrativi, Terranova, Passanisi, Accetta, Portelli e Corallo, e il dirigente generale, Dario Cartabellotta, del Dipartimento regionale dell'agricoltura. Unico assente proprio il neo assessore all'agricoltura, Antonino Scilla, che invece avrebbe dovuto presiedere la riunione per acquisire consapevolezza della gravissima situazione in cui verte il Consorzio e per ratificare politicamente le proposte emerse durante l’importante confronto fra le parti.
“Nei giorni scorsi, anticipando tale seduta, avevamo già presentato un’interrogazione per sollecitare chiarimenti sullo status giuridico dei lavoratori del Corfilac, poiché riteniamo che, senza ulteriori tentennamenti da parte della Regione siciliana, abbiano il diritto di essere opportunamente valorizzati per l’importante attività di ricerca e studio che svolgono oramai da un paio di decenni. In tal senso, e anche per affrontare in maniera più dettagliata l’aspetto legato alle loro legittime retribuzioni, verrà convocata una riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Attività produttive”. Nell’interrogazione depositata all’Ars, la parlamentare iblea chiede, altresì, quali azioni lo stesso Musumeci intenda attuare per garantire quanto dovuto alle legittime aspettative dei lavoratori del Corfilac.
“Un impegno politico, il nostro, con l’obiettivo non soltanto di garantire ai lavoratori il necessario sostegno economico della Regione, ma soprattutto per far sì che il Consorzio possa ricevere ulteriori e maggiori risorse economiche, rispetto al recente passato, per rafforzarsi strutturalmente e per riuscire, nei prossimi anni, a camminare finalmente con le proprie gambe grazie ad una nuova prospettiva di rilancio e riorganizzazione. Ciò potrebbe avvenire, in primis, se la Regione siciliana la smettesse di impegnare sempre somme inferiori al necessario fabbisogno, per poi, aggiungerle incredibilmente solo in fase di assestamento di bilancio”. Ed è proprio questo uno dei punti su cui si è incentrata l’audizione dei sindacati: “Motivo di grande preoccupazione per noi è il modus operandi della Regione; un operare che non permette al Consorzio di programmare e di progettare. Difatti, in questi ultimi anni è stata impedita qualsiasi prospettiva di rilancio – continua Stefania Campo –. Se, invece, si puntasse seriamente sulla valorizzazione del personale e dei ricercatori, finora sempre testimoni impotenti delle varie vicissitudini che il Consorzio ha subìto più per colpe politiche che per altro, forse si riuscirebbe a superare l’impasse gestionale e organizzativo”.
Il Consorzio vive per la quasi totalità (nonostante l'intervento economico del Comune di Ragusa e di altri soci privati) del contributo regionale; l'ammontare del contributo annualmente erogato per il funzionamento si è consistentemente ridotto negli ultimi anni, passando da 2.933.000 di euro (media 2007-2011) a circa un milione nel 2020: somme che non sono vincolate al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti attualmente in servizio, per i quali è paradossalmente previsto un fabbisogno pari a 1.560.000 euro. “Ora più che mai è necessario dare, magari un ultimo, ma sicuramente decisivo impulso. In tal senso ho preparato un emendamento integrativo per concretizzare questi obiettivi e per garantire i legittimi diritti dei lavoratori e dei ricercatori del Corfilac. Un altro obiettivo immediato è quello del rilancio della ‘Cacioteca’ – conclude la deputata regionale Stefania Campo – sulla base di uno specifico progetto. Ci sono tante risorse europee che potrebbero fare al caso nostro, come per esempio le risorse FSC 2014/2020, e sganciare la cacioteca dai bilanci del Corfilac permetterebbe di accantonare economie da investire esclusivamente per il rilancio del Consorzio stesso”.