Quasi un anno e mezzo di pandemia. Prima tutti smarriti, com’era naturale che fosse. Poi, il tentativo di riorganizzarsi e di adattare le iniziative utilizzando gli strumenti a disposizione, per evitare assembramenti e, quindi, contagi. E’ il percorso seguito da Anteas Ragusa che, sulla scorta delle linee guida ricevute a livello nazionale, ha partecipato e continua a partecipare alle attività promosse da “La Piazza”, una sorta di agora virtuale che Anteas ha allestito per consentire a tutti di potere essere presenti. “La nostra associazione di volontariato aveva, e in futuro continuerà ad avere – sottolinea il presidente di Ragusa, Rocco Schininà – nella relazione di contatto, nella prossimità, nella relazione diretta con gli altri, uno dei propri pilastri. Ci siamo, quindi, ritrovati a capire, subito dopo essere rimasti chiusi, che cosa fosse successo, ci siamo mantenuti in contatto, provando a compiere qualche passettino in avanti nel coltivare le relazioni. Abbiamo, poi, seguito le esperienze maturate da Anteas a livello nazionale e, in particolare, dalla responsabile dell’ufficio sviluppo e comunicazione, Laura Ravazzoni, che ha allestito una vera e propria gioiosa macchina da guerra”.
Ed è la stessa Ravazzoni a spiegare di cosa si tratta. “Tutto è nato perché, esplosa la pandemia, subito dopo esserci sentiti con i messaggi Whatsapp, abbiamo scelto di ritrovarci utilizzando le piattaforme virtuali. All’inizio – continua – eravamo in pochi. Con il passare del tempo, però, abbiamo compreso che la formula funzionava e che partecipavano in numero sempre maggiore. Quindi, dai cinque-sei ardimentosi che avevano sperimentato la formula all’inizio, siamo diventati in parecchi, provenienti da tutta Italia. Abbiamo portato avanti la politica dei piccoli progetti per la valorizzazione dei territori. Nel caso di Ragusa, ad esempio, l’illustrazione della tradizione di come si faceva il pane una volta. Iniziative di approfondimento di vario tipo stanno, quindi, caratterizzando questo percorso passando dalla tombolata di Natale al pranzo virtuale di Pasqua, fatto tutti assieme, dietro lo schermo di un pc. La Piazza, inoltre, si è evoluta. Non è più soltanto un luogo in cui coltivare le nostre piccole passioni, ma uno spazio virtuale in cui tutti possono dire la propria dopo avere approfondito degli argomenti che, di solito, sono proposti dal basso.
Ecco, questa è un’altra caratteristica. Il meccanismo democratico e informale che caratterizza l’iniziativa continua a farci trovare parecchi temi interessanti che meritano grande attenzione. Fino a quando non potremo tornare nei circoli di Anteas in presenza, questo sarà il nostro modo per essere presenti, per continuare a portare avanti la nostra attività di intrattenimento che a volte, come nel caso di Cor contento, il coro digitale, senza alcuna pretesa artistica, consente a chiunque di trascorrere un’ora in allegria mettendo in evidenza le proprie passioni”.