La crisi dei rifiuti a Ragusa sembra essere sfuggita di mano al sindaco ed alla sua amministrazione (anche se, per la verità, Cassì è primo cittadino, è assessore all’ambiente e presidente della Srr) . Iniziata in sordina venerdì scorso, con un primo comunicato dell’ente di Corso Italia in cui si avvertiva che erano fermi, in contemporanea, l’impianto Tmb e quello di compostaggio, era proseguita sabato con la comunicazione che lunedì sarebbe stato raccolto l’umido, per sfociare poi domenica in una lunga nota in cui il sindaco spiegava tutto e diffusamente senza che, per la verità, i cittadini, all’oscuro di siti di conferimento e di autorizzazioni regionali, ci capissero un tubo. Quello che invece i ragusani hanno ben capito è stato che lunedì un’altra scarna nota avvertiva che martedì sarebbe saltata la raccolta della plastica, così come che giovedì è saltata quella della carta e che venerdì succede lo stesso per l’indifferenziato, Il tutto con comunicati stampa e post sui sociali diffusi poche ore prima che i bravi cittadini uscissero i relativi mastelli salvo ritorvarli poi, pieni, la mattina dopo.
Ma su tutto ciò, se a colpire è stato il silenzio e la reticenza dell’amministrazione, altrettanto lo è stato il silenzio delle forse di opposizione, forse troppo impegnate a trastullarsi con le palme del giardino ibleo e con la scarsa cura del verde pubblico. Per ascoltare una voce allarmata si è dovuto attendere le 14,36 di giovedì pomeriggio, quando il capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli ha finalmente rotto il silenzio per dire che “sull’emergenza rifiuti è sempre meno chiara la situazione di Ragusa, e che serve un tavolo permanente di crisi aperto a tutte le forze politiche”. Ma anche Firrincieli, per la verità, seppur affermi che “il sindaco si sforza di fornire particolari sulla situazione rifiuti a Ragusa, ma molti dettagli lasciano dubbi e perplessità, come è stato fin dal primo minuto”, non è che poi faccia di meglio. Spiega infatti “pare che la discarica di Lentini potrà restare aperta fino al 29 maggio, segnale evidente che altrove si lavora per venire a capo dell’emergenza.
Dal sindaco Cassì abbiamo appreso che siamo fra quelli che conferivamo a Lentini il (rifiuto) trattato, a differenza degli altri comuni che conferiscono, ancora oggi, il cosiddetto “tale e quale”. Sono chiarimenti sempre tardivi ed erogati con il contagocce, non sappiamo perché ci hanno chiuso le porte della discarica di Gela, dove conferivamo dal 1° aprile. Perché, per noi, i disagi cominciano prima? In ogni caso una situazione ampiamente prevista e da prevedere nelle conseguenze, una situazione che ci ha trovato ancora una volta impreparati. Arriviamo sempre all’ultimo giorno e non c’è una voce autorevole che si imponga e si muova per ottenere in tempo autorizzazioni necessarie”. Belle parole, ma non è che servano a capire meglio, per i profani, la questione.
Quanto poi ad affermare, come fa il capogruppo pentastellato, che “Ragusa non vuole andare a finire con montagne di spazzatura nelle piazze, ma lo spettacolo di altre città sembra imminente anche nella nostra, perché stiamo completando il ciclo settimanale e abbiamo in casa un sacchetto per ogni tipologia di rifiuto, è chiaro che la gente non potrà accumulare tutto a casa, il sindaco ci dovrà dire dove conservare i rifiuti e non lo potrà fare la sera prima con i messaggini del portavoce. Ci sono tante domande senza risposta, per esempio, dove vanno a conferire i camion che raccolgono i rifiuti di scuole e commercianti? Il sindaco Cassì avrà una risposta per tutto, ma i chiarimenti devono arrivare alla città tutti in una volta, come pure l’evolversi della situazione”, quanto ad affermare questo, non è che sia gran cosa perchè la stiamo vivendo tutti in prima persona.
Più interessanti, invece, queste altre spiegazioni di Firrincieli “in Consiglio comunale abbiamo ascoltato il sindaco che da presidente si è derubricato a vertice di un CdA, coinvolgendo gli altri sindaci: la cosa ci appare come un tentativo di condividere responsabilità che, però, non ci sono note e, al riguardo, bene farebbero gli altri sindaci a chiarire le loro posizioni. Per quanto ci riguarda a Ragusa, ma la situazione, è di tutta evidenza, coinvolge il territorio, una condizione di estrema emergenza per l’incapacità del governo regionale a produrre una attenta e funzionale politica dei rifiuti, che impone ben altre strategie, da parte di un sindaco che evidentemente non può fare contemporaneamente il sindaco, l’assessore all’ambiente e il presidente della Srr, tutti compiti che, fino a questo punto, non sono espletati in maniera accettabile”.
Infine Sergio Firrincieli conclude “di certo dalla prossima settimana non potremo tenere dentro casa i rifiuti, di qualsiasi tipologia, a questo punto serve un tavolo di crisi permanente, aperto a tutte le forze politiche perché il nostro sindaco sta dimostrando di perdere il controllo della situazione, non ci sono più le minime garanzie di credibilità per quello che sta accadendo oltre i cancelli del Tmb e il sindaco ne dovrebbe rispondere come primo cittadino e come presidente della Srr. Dal momento che non si vuole fare da parte, consenta un’ampia condivisione della gestione e delle scelte per una emergenza che non ha ancora compreso nella sua gravità”. (da.di.)