Compie 30 anni oggi, mercoledì 16 giugno, Patrick Zaki. Non può festeggiarli insieme ai suoi amici e ai sui colleghi ed insegnanti di master nella Bologna che lo ha accolto. Si trova, Patrick Zaki, in carcere, nel suo paese natale, l’Egitto, dal 7 febbraio 2020, in occasione di un suo rientro a casa per andare a trovare la sua famiglia. E’questo, dunque, il secondo compleanno nelle prigioni egiziane. Generiche le accuse che gli rivolge il regime del paese arabo, minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo. Nessuna data per un processo, ma dal 7 febbraio dello scorso anno ogni 45 giorni si riunisce una corte di gustizia per rinnovare il periodo di detenzione preventiva.
Per Patrick, unica colpa, è di essere stato uno degli organizzatori della campagna elettorale di Khaled Ali, avvocato e attivista politico impegnato nella difesa dei diritti umani, che successivamente ritirò la candidatura denunciando il clima di intimidazione e i numerosi arresti dei suoi collaboratori. Zaki ha fatto parte dell'associazione per la difesa dei diritti umani Egyptian Initiative for Personal Rights, con sede al Cairo. Nell'autunno del 2019 stava frequentando un master universitario in studi di genere all'Università di Bologna. E mentre oggi in Italia si svolgono numerose manifestazioni per la libertà di Patrick Zaki, ricordiamo che è in itinere un provvedimento legislativo per assegnargli la cittadinanza italiana mentre sono parecchi i Comuni italiani che gli hanno conferito la cittadinanza onoraria.
Si rende quindi necessario non far cessare l’impegno affinchè per Patrick sia aprano le porte del carcere egiziano e perchè non ci si trovi di fronte ad un nuovo caso Giulio Regeni. (daniele distefano)