Cgil dal sit in per il popolo afghano la proposta per l’accoglienza nella provincia di Ragusa. Non solo la richiesta di apertura di corridoi umanitari per i profughi ma anche e soprattutto quella ai sindaci della provincia iblea di farsi carico dell'accoglienza di profughi afghani. E' quanto proposto dal segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo, nel corso del sit in a sostegno del popolo afghano di sabato scorso, 21 agosto, a Marina di Ragusa, sul lungomare all'altezza della Rotonda. Dice Scifo "occorre fare appello ai comuni, ai sindaci e ai consigli comunali, affinché si possa subito avere la disponibilità ad accogliere nella nostra provincia i profughi afgani attraverso anche attraverso un sistema di accoglienza straordinaria che coinvolga famiglie e cittadini disposte ad aiutare direttamente e concretamente queste persone, così come avvenne negli anni ‘90 durante la guerra nella ex Jugoslavia”.
Scifo aveva prima parlato del “fallimento di vent’anni di guerra per “esportare la democrazia” in un Paese già dilaniato da conflitti e invasioni straniere. Vent’anni culminati in una resa concordata e consumata sulla pelle del popolo afghano. Il conto di questo fallimento lo pagano gli uomini e, soprattutto, le donne afghane, le più vulnerabili in questo momento, sotto l'attacco e le violenze dei Talebani. Le notizie che filtrano da Kabul e dalle altre città cadute rapidamente nelle mani dei Talebani sono a dir poco inquietanti. Non è possibile dare credito alle formali rassicurazioni fornite dal governo appena insediato, o a quelle del Governo americano” e quindi ha ribadito “è possibile ed è necessario: aprire immediatamente corridoi umanitari per accogliere chi fugge oggi dall’Afghanistan”. Per quanto riguarda il nostro paese, il segretario generale della Cgil ha ricordato ”è necessario “accogliere”, farsi carico del destino di chi fugge da guerre e dittature, perché dovere umano di solidarietà e fratellanza tra i popoli.
L’Italia non può voltare le spalle al popolo afghano. Deve fare la sua parte per garantire, soprattutto alle donne, il rispetto dei diritti fondamentali, come quello all’istruzione, all’autodeterminazione, alla partecipazione alla vita sociale e politica. Ed è proprio sulle donne che si è posta l'attenzione perché in questo momento rappresentano in Afghanistan il soggetto più vulnerabile. La riconquista del potere da parte dei talebani si sta caratterizzando per le azioni di ritorsione contro le donne, prelevate di forza dalle abitazioni e portate via dai soldati. Per questo serve mettere in salvo subito quante più persone possibile attraverso i corridoi umanitari”. La manifestazione di sabato ha fatto registrare una grande e convinta partecipazione. Vi hanno aderito Cgil Ragusa; Adesso Basta Ragusa; Agedo Ragusa; Amnesty International gruppo 228 Ragusa; Anpi provinciale Ragusa;
Casa delle Culture di Scicli – Mediterranean Hope; Casa delle Donne Scicli; Casa Evangelica Valdese di Vittoria – CSD; Ass. CULT.Casmever; Cisl Ragusa; Collettivo Con-Tatto; Collettivo Ocra; Ass. Filo di Paglia Comiso; Gas Melograno; Gas Mazzarelli; Generazione Zero; Legambiente Ragusa, Scicli e Modica; Libera Ragusa; Mediterranea Saving Humans Ragusa; Movimento Federalista Europeo; NoMuos Ragusa; Patto di Solidarietà diffusa Scicli; Ass. cult. Piazza Futura Ragusa; UdS Ragusa; Uil Ragusa; Uisp comitato ibleo; Usb. (da.di.)