Un sogno che si realizza per due donne, una di Lecco e una di Ragusa. Due donne legata da un gesto d’amore ovvero la donazione del midollo. La donatrice è Stefania Cilia di Ragusa e la ricevente è Lisa Panzeri di Lecco. Entrambe per 20 anni hanno ricordato il giorno in cui è stata compiuto il gesto d’amore, Stefania il 23 ottobre quando si è sottoposta al prelievo e Lisa il 24 ottobre quando ha ricevuto il midollo. Lisa lo scorso 24 ottobre ovvero domenica scorsa ha pubblicato sul suo profilo facebook la foto con una torta e una candela per celebrare i 20 anni della sua rinascita, facendo un appello per ritrovare colei, una ragazza ragusana, che si era sottoposta alla donazione il 23 ottobre del 2001 a Ragusa.
Poi ha deciso di inviare un messaggio alla pagina facebook del QuotidianodiRagusa.it sperando in un nostro aiuto. Noi, come redazione, abbiamo semplicemente accolto l’appello sperando di poter realizzare il sogno di lisa, e così è stato. Il nostro articolo è stato inviato da un ragazzo a Stefania che incredula ha subito capito di essere la ragazza ragusana che cercava Lisa. Ci piace sapere che nel giro di poche ore dalla pubblicazione del nostro articolo le due donne, Lisa e Stefania, si sono ritrovate realizzando un sogno lungo 20 anni. Noi del Quotidianodiragusa.it abbiamo parlato telefonicamente con entrambe ed è stato emozionante sentire il racconto di Lisa e Stefania su ciò che hanno pensato in questi 20 anni, l’una dell’altra, e la cosa che ci ha colpito veramente è stato che entrambe hanno vissuto pensando a “Lei, l’altra parte di me”. “Ho sempre vissuto col desiderio di conoscere la donna ragusana – ci dice Lisa – che mi aveva donato una nuova vita. Quando ho ricevuto il midollo pensavo a lei chiedendomi il perché aveva deciso di aiutarmi. Quando ho saputo che si era sottoposta a due prelievi di midollo per portemi aiutare perché uno non bastava ho pensato a lei e se aveva sentito dolore. Mi sono chiesta, più volte come mai nonostante le ripetute punture lei non ha mai ceduto ed anzi ha lottato per donare la quantità necessaria, utile al trapianto.I medici mi avevano riferito che la ragazza ragusana sottoponendosi a due prelievi era stata costretta a rimanere a letto per un po' di tempo prima di riprendersi e questo mi legava ancor di più a lei. Così ho deciso di scriverle una lettera per ringraziarla di tutto quello che aveva fatto per me.
In questi anni speravo in una sua risposta ma non è arrivato nulla. Ho anche pensato che la lettera non gli era stata consegnata. Lunedì sera, quando ho ricevuto il suo messaggio ho provato un’emozione indescrivibile. Ho pianto tanto e tanto. Ho aspettato a chiamarla telefonicamente perché ancora non ci credevo o forse ero troppo emozionata per parlare. Ringrazio voi del Quotidiano di Ragusa – che avete dato spazio al mio appello. Grazie per avermi aiutato”. “Ho ricevuto l’articolo del Quotidiano su un messaggio facebook da un ragazzo che mi conosce – ci dice Stefania – e non capivo o forse non ci credevo. Poi ho letto ed ho realizzato che la ragazza che cercava Lisa ero io. Ho provato un’emozione indescrivibile. Ho vissuto 20 anni col desiderio di sapere come stava la ragazza di 19 anni a cui avevo donato il midollo, volevo conoscere la ragazza che mi aveva scritto una lettera per ringraziarmi ma non potevo rispondere perché la legge non ci consente di contattare le persone a cui decidiamo di donare. Ma ora che ho avuto la possibilità di parlare con lei ho semplicemente provato una gioia immensa e indescrivibile”.
Stefania ci racconta anche alcuni dettagli di ciò che le è accaduto qualche giorno prima della donazione. “Da sempre donavo il sangue all’Avis di Ragusa e per una storia vissuta nella mia famiglia avevo deciso di iscrivermi nel registro di donatori di midollo. Un giorno sono stata chiamata dal coordinatore dei trapianti locale comunicandomi che ero compatibile al 98% con una ragazza di 19 anni del Nord che aveva bisogno del midollo. Naturalmente ho confermato la mia disponibilità. Poi sono stata ricontattata e mi è stato detto che non serviva più perché era stata trovato un ragazzo americano che era compatibile al 100%. Ma poi c’è stato l’attacco alle torri gemelle e la donazione del giovane americano non è stata più possibile, quindi sono stata richiamata e sono partita per Catania per poter effettuare la donazione. Ricordo che non c’era un posto libero in reparto e che sono stata sistemata in attesa del prelievo nella stanza del primario. Di quel giorno ricordo la dolcezza di tutti i medici e degli infermieri che mi coccolavano forse consapevoli di ciò che dovevo affrontare. Il prelievo è stato eseguito più volte e ricordo che non è stato semplice. Non nascondo neanche che sono stata sofferente per molto tempo e che sono trascorsi circa 3 mesi prima di tornare del tutto alla normalità ma sono felice e oggi ancor di più per quello che ho fatto. Donare il midollo è l’unica donazione che possiamo fare in vita e quando si hanno i requisiti per farlo non bisogna avere timori. Aiutare chi ha bisogno donando come ho fatto io ti regale un’emozione forte che ti porti dentro tutta la vita. Aver avuto la possibilità di conoscere Lisa mia ha dato un’emozione bellissima, un’emozione che non si riesce neanche a spiegare. Quando ho scoperto che mi cercava ho pianto tanto per l’emozione. Credo che il legame che si crea “donando una parte di te” ad un’altra persona sia indissolubile”.