Ragusa – La macchina organizzativa si sarebbe messa in moto già da qualche giorno. Quest’anno, però, non sarà così. E, quindi, bisognerà attendere molto più tempo del solito per vivere di nuovo la straordinaria atmosfera di uno degli appuntamenti più attesi in provincia di Ragusa, la Sagra dell’Uva a Roccazzo. Che, quest’anno, avrebbe toccato il traguardo della trentaquattresima edizione, un record di tutto rispetto. E, invece, l’allestimento del megaevento da parte dell’Associazione giovanile Roccazzo, che da oltre tre decenni promuove, nella frazione rurale di Chiaramonte Gulfi, un evento di notevole richiamo, segnerà il passo a causa dell’emergenza sanitaria. Avrebbe dovuto essere ancora una volta il mercato ortofrutticolo della frazione a trasformarsi in una vera e propria cittadella della vendemmia.
Ma sarebbe stato impossibile evitare gli assembramenti. Ragione per cui, seppur a malincuore, si è deciso di soprassedere e di rinviare tutto al 2021 quando si spera che la pandemia sia nel frattempo rimasta soltanto un brutto ricordo. “Da sempre – sottolinea Giovanni Gravina, presidente dell’associazione – la rassegna espositiva dell’uva da tavola rappresenta la migliore occasione per promuovere i prodotti tipici della montagna che, in questo suggestivo lembo della provincia di Ragusa, risultano particolarmente gettonati. Purtroppo, però, quest’anno non sarebbe stato possibile tenere la manifestazione con i consueti standard qualitativi.
Per cui abbiamo deciso, a ragione visto quello che sta accadendo nel mondo, di stare fermi un turno. Ciò ci fornirà la possibilità per reinventare, qualora si rendesse necessario, la sagra dell’Uva così da farci trovare preparati appena ce ne sarà la possibilità”. I componenti dell’associazione, come ogni anno, avrebbero pianificato con la massima attenzione tutti gli interventi da mettere in campo. Ma proprio per questo motivo ci si è accorti che non ci sarebbero stati i margini per tenere la 34esima edizione. “Poco male – continuano dall’associazione giovanile Roccazzo – speriamo, piuttosto, che questa situazione pesante un po’ per tutti possa passare presto mentre noi speriamo di ritrovarci a metà settembre del prossimo anno, il tradizionale periodo in cui di solito si tiene la Sagra dell’uva”.