Comiso – Informazione, mass media e minori, a 30 anni dalla Carta di Treviso. La città di Comiso ospiterà, il prossimo 5 ottobre, un convegno sul tema “Comiso per la tutela dei minori nei media. Incontro speciale in occasione dei trent’anni della Carta di Treviso”. L’iniziativa è stata promossa dalla Pro Loco di Comiso e dall’Associazione Belle e Buone Arti per la Carta di Treviso”, con il patrocinio del Comune. Il convegno si terrà alle 17,30 presso la Sala del Museo di Storia naturale di Comiso. L’incontro è a porte chiuse, con partecipazione limitata e si terrà nel rispetto delle normative Covid. Relatori sono: Teresa Di Fresco, già vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Concetto Mannisi, segretario dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Tiziano Toffolo, tra i promotori della “Carta di Treviso”, Sandra Rizza, Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del comune di Comiso. Modera la giornalista Francesca Cabibbo.
La “Carta di Treviso” (www.odg/cartaditreviso.it) è stata approvata, in versione aggiornata e definitiva, dall’Ordine nazionale dei Giornalisti il 30 marzo 2006 ed approvata anche dal Garante per la Privacy, con la delibera del 26 ottobre 2006 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana. Essa è dunque l’unica “carta etica” inserita anche all’interno di una normativa deontologica pubblicata dello Stato. Successivamente una delegazione dell’Ordine dei Giornalisti l’ha presentata alle Nazioni Unite, in occasione dell’anniversario della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Oggi, dunque, la Carta di Treviso non è più solo una “carta etica-deontologica” per la tutela dei minori nei media, ma ha anche valore vincolante, una sorta di guida ideale e pratica per tutta la categoria dei comunicatori.
Non limita la libertà di stampa, ma limita l’esercizio del diritto di cronaca, tutelando i minori e le fasce più deboli; di fatto è ancora più importante di fronte alle sfide dettate dai nuovi media. “I minori e la pubblicazione delle loro immagini fanno sempre notizia – spiega la presidente della Pro Loco, Maria Stella Micieli – ma spesso tutto questo avviene senza alcuna tutela dei diritti di questa fascia di età. Questo impone una riflessione seria sulla problematica, tanto più seria in quanto sono trascorsi ben trent'anni dalla Carta di Treviso, che viene con leggerezza spesso disattesa. La Pro Loco di Comiso, da sempre impegnata nella riflessione su temi di carattere sociale, si è fatta promotrice di questa importante iniziativa perché si torni a parlare a gran voce di tutela dei minori e di rispetto della Carta”.
“La Carta di Treviso, dopo trent’anni, è più che mai attuale – aggiunge Tiziano Toffolo – Essa, dopo il riconoscimento dell’aggiornamento, nel 2006, da parte del Garante per la Privacy, è stata presentata anche alle Nazioni Unite. L’obiettivo del nostro convegno è spronare e stimolare i provider del web e della rete a sottoscrivere un documento di adesione ai principi della Carta di Treviso e a farli applicare, per porre un limite alla dittatura dei social; tutti i giorni assistiamo a messaggi di ogni genere: sessismo, bullismo, incitazione alla violenza, creando danni, spesso irreversibili, nei soggetti più deboli. Inoltre il bambino è spesso al centro di un inutile sensazionalismo, anche nel mondo della pubblicità. Non basta un volto pixelato per tutelare un bambino: siamo impegnati affinché la Carta di Treviso, oggi patrimonio della professione giornalistica, diventi anche patrimonio delle famiglie e di tutti quanti hanno a cuore la crescita serena dei nostri figli. Un altro obiettivo è rilanciare il GT Ragazzi, andato in onda per vari anni in Rai, a cura di Tiziana Ferrario. lanceremo un appello perché venga riproposto”.
La sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, ha detto: “È un onore ospitare nella nostra città di Comiso il trentennale, questo importante anniversario della Carta di Treviso. Oggi più che mai i bambini sono esposti, sia come soggetti, destinatari di notizie molto spesso martellanti (come per l’emergenza coronavirus che terrorizza adulti e bambini) e dall’altra parte diventano talvolta il soggetto attorno a cui si costruisce la notizia, soprattutto da quando,dall’inizio dell’anno scolastico, sono, in qualche modo, guardati a vista perché potrebbero essere i portatori del virus. È necessario riflettere bene su questa “Carta” che è un patto morale, un impegno da parte dei giornalisti nei confronti di chiunque. Quando si parla di notizie si parla, la maggior parte delle volte, di esseri umani e si deve avere il massimo rispetto, ma se questi esseri sono bambini, il rispetto deve diventare cura, deve diventare amore, deve diventare senso di protezione”.