Ragusa – Dall'emergenza sanitaria in corso, una nuova opportunità per garantire un futuro migliore soprattutto alle fasce più deboli. Il tema al centro del convegno “Un nuovo welfare per ricostruire il futuro” svoltosi a Villa Fortugno a Ragusa, ha posto ancora una volta al centro una delle categorie più in difficoltà: i pensionati. Ed è proprio dalla Uil Pensionati Ragusa che è partito questa mattina un nuovo monito, attraverso un incontro che ha visto anche la presenza del segretario generale nazionale della Uil Pensionati, Carmelo Barbagallo, per far sì che dall' “emergenza nasca una nuova opportunità”. Lo hanno ribadito anche i diversi relatori intervenuti, su tutti il commissario territoriale della Uil Ragusa-Siracus
a-Gela, Luisella Lionti, ma anche i segretari regionali della Uil Pensionati, Antonino Toscano e Uil Sicilia, Claudio Barone. Oltre a chi poi con mano, tocca la realtà quotidiana che è molto difficile a causa del Covid come Giorgio Bandiera, segretario provinciale della Uil Pensionati Ragusa: “Ed è per questo che abbiamo voluto l'incontro di oggi, per lanciare un messaggio anche da questa provincia dove la crisi che tocca la sanità fra tagli di posti letto e servizi non sempre celeri ed efficienti come lo erano un tempo in questa provincia che eccelleva proprio in questo settore, sta mettendo a dura prova soprattutto gli anziani e i pensionati.
Ma questa emergenza potrebbe trasformarsi in opportunità per rinnovare proprio la sanità: dovremo però essere bravi a recuperare i fondi che l'Europa ci mette a disposizione, un concetto condiviso anche dal direttore sanitario e gli addetti ai lavori, consapevoli che solo attraverso quel percorso potremo tappare le lacune e creare opportunità di lavoro. A Ragusa negli ultimi tempi i dati Istat dicono che se ne sono andati migliaia di giovani perché non c'è lavoro, dunque i fondi potrebbero servire anche per fare formazione per i giovani, con un personale specializzato per le strutture sanitarie e le case di riposo. Se non ci sono le risorse giuste è tutto più complicato, ecco perché questa emergenza può trasformarsi in una opportunità.
Dal canto nostro, noi faremo in modo di sensibilizzare la politica affinché si muova celermente verso questa direzione: noi non abbiamo vissuto la guerra come i nostri padri ma questa è a tutti gli effetti una guerra. I nostri padri ci hanno insegnato quanto sia stata dura ma nonostante ciò, rimboccandosi le maniche ne sono usciti. Le condizioni oggi sono diverse rispetto a 80 anni fa ma se tutti noi ci rimbocchiamo le maniche, ne usciremo anche stavolta”.