Ragusa – In occasione delle festività natalizie, l’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa ha organizzato per domani, mercoledì 23 dicembre, un momento di raccoglimento per “riflettere e vivere il Santo Natale ai tempi del Covid-19”. Alle 16, nella cappella dell’ospedale Civile di Ragusa, in diretta streaming su Facebook, si terrà una celebrazione eucaristica “Per la sanità del territorio”. Sono invitati a partecipare medici, infermieri, operatori sanitari tutti, amministrativi, pazienti e parenti dei pazienti del dipartimento di prevenzione con il Servizio epidemiologia, Sian, Siav, Medicina scolastica, Spresal, Medicina sportiva, laboratorio di Sanità pubblica; e, ancora, centro gestione screening e dei distretti con Rsa, Suap, poliambulatorio, Cta, case di riposo, ufficio prestazioni e anagrafe assistiti, medicina di base, consultori familiari e cure primarie con Mmg e Pls, continuità assistenziale e Usca, Pte, specialisti ambulatoriali, strutture accreditate.
“Tutti – sottolinea il direttore dell’ufficio diocesano, don Occhipinti – aspettiamo il 25 dicembre per festeggiare il Santo Natale e molti, troppi, aspettano questa festività per sentirsi più buoni e donare qualcosa molto spesso di futile o inutile o per creare assembramenti spesso non importanti. Ma poi sfugge la realtà che "Natale" per i più sfortunati è, o dovrebbe essere, tutti i giorni dell’anno se solo sapessimo o volessimo vincere l'indifferenza che predomina e tendere una mano, e non sapere solo privarci di ciò che è abbondanza in determinati e pochi giorni dell'anno. Il freddo e la fame o peggio la solitudine sono sempre e comunque presenti dal 1° gennaio al 31 dicembre e mai come quest'anno la malattia ha colpito tante famiglie. Il Santo Natale del 2020 dovrebbe essere contraddistinto da sobrietà poiché la pandemia da Covid-19 ed il numero esorbitante delle vittime non può in un attimo passare quasi in secondo piano per non parlare di tutte quelle persone che passeranno le feste in una Rianimazione probabilmente a lottare per la vita e gli operatori sanitari che durante le feste cercheranno come sempre di adoperarsi per il bene comune.
E non solo gli operatori sanitari. Molti altri saranno per strada a dare un contributo umano e di solidarietà ignorando giustamente una festa che merita quest'anno una celebrazione sommessa e protesa ad un significato religioso esente da consumismo eccessivo. Se tutti sapremo e vorremo vivere nella prospettiva che Natale può essere tutti i giorni, quando potremo abbracciarci di nuovo avendo sconfitto il Covid-19 allora sarà vera festa”.