“In questi mesi sono state molte le richieste di rimodulazione della rete dei punti nascita arrivate da varie parti d’Italia al ministero della Salute. In considerazione del progressivo calo degli indici demografici del Paese, della carenza di alcune figure professionali sanitarie e per l’evidenza di situazioni territoriali caratterizzate da particolare disagio orografico, credo sia necessario valutare insieme alle Regioni – e di questo ho già accennato al presidente Bonaccini – l’attualità dell’Accordo Stato-Regioni del 2010, recepito poi dal DM 70/2015.
Le riforme, come tutti gli esperimenti, vanno monitorate ed eventualmente aggiornate, se necessario, alla luce dell’esperienza acquisita sul campo. Le mutate condizioni al contesto richiedono oggi una profonda riflessione sulla ponderazione dei rischi, nell’interesse primario delle mamme e dei neonati. In tal senso nelle scorse settimane ho chiesto, tramite la Direzione della Programmazione, di invitare il Comitato Percorso nascita nazionale ad approfondirne le problematiche al fine di inserire una riflessione specifica all’interno del Patto per la Salute”.