La Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV nel 2018 ha localizzato 23180 terremoti sul territorio italiano e nelle zone limitrofe. Una media di oltre 63 eventi al giorno sono stati localizzati dalla Sala di Sorveglianza Sismica dell’INGV. Poco meno di 3 ogni ora, uno ogni 20 minuti.
E’ quanto si legge in una nota pubblicata sul sito istituzionale dell’Ingv. I terremoti localizzati nel 2018 sono in numero decisamente minore rispetto a quelli identificati in Italia negli ultimi due anni. Nel 2016 si erano superati i 53.000 eventi localizzati (una media giornaliera di circa 145), mentre nel 2017 il numero totale era sceso intorno ai 44.000 (una media giornaliera di circa 120), quasi il doppio di quest’anno. Questa diminuzione tra 2016 e 2017 e, soprattutto, tra 2017 e 2018 è in buona parte dovuta al calo di repliche (aftershocks) della sequenza in Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016.
Tra i terremoti più forti in Italia e dintorni nel 2018 ci sono: 3 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 5.0 (due di questi sono avvenuti in Montenegro e Albania, solo 1 in Italia, nella provincia di Campobasso; 20 di magnitudo tra 4.0 e 4.9 (4 di questi sono avvenuti nei mari circostanti e nei Paesi limitrofi, mentre 5 sono avvenuti nell’area etnea); 214 di magnitudo tra 3.0 e 3.9; 2475 di magnitudo maggiore o uguale a 2.0. Il 90% dei terremoti localizzati in Italia nel 2018 hanno magnitudo minore di 2.0, il che vuol dire che probabilmente non sono stati avvertiti dalla popolazione, salvo qualche eccezione (per esempio in caso di ipocentri molto superficiali in prossimità di aree abitate).
Altri eventi di magnitudo maggiore di 4 sono stati rilevati dalla Rete Sismica Nazionale nei Paesi e nei mari intorno all’Italia. Tra questi vanno ricordati soprattutto i due eventi di magnitudo superiore a 5 avvenuti il 1 aprile (Mb 5.2) in Montenegro e il 7 aprile (Mb 5.1) in Albania. (Fonte Ingv)