"Negli anni trenta, un maestro guadagnava il triplo di un operaio, la meta’ di un senatore. Oggi, lo stipendio base di un professore e’ piu’ basso di un dipendente del settore privato, dieci volte inferiore a quello di un deputato. Ecco le ragioni della perdita di un prestigio sociale che deve essere recuperato". Lo sottolinea in una nota l’Anief.
"Oltre tre milioni di dipendenti pubblici non possono attendere un altro anno per vedere in busta paga un aumento degno di questo nome – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, secondo cui "in soli sette anni i nostri stipendi hanno perso mille euro di potere d’acquisto". "Se, davvero, vuole essere quello attuale il Governo del Cambiamento – dice Pacifico -, il Ministro Bongiorno convochi il tavolo per segnale l’accordo quadro, certificare la nuova rappresentativita’, e stanzi il 30% dei risparmi di spesa sulla scuola previsto dalla legge 133/08 (circa 8 miliardi) per rinnovare il contratto a un milione di insegnanti. Noi come Anief siamo pronti a firmare a queste condizioni subito".