Scoppia la pace fra i soci Tim. Almeno per ora. Dopo gli inviti del presidente Fulvio Conti e dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi, in apertura dell’assemblea degli azionisti del gruppo a
Rozzano (Milano), ad abbassare i toni e ad abbandonare le polemiche per concentrarsi sulle priorita’ e sul piano industriale ("Ribadisco con forza che Tim deve diventare un’azienda ‘normale’", ha detto Gubitosi), ha fatto seguito l’intervento della rappresentante di Vivendi. Dopo avere ricordato che il gruppo francese "ha investito quattro miliardi di euro in Tim", Caroline Le Masne de Chermont, a sorpresa, ha annunciato la volonta’ di Vivendi di ritirare la proposta di revoca di cinque dei 10 consiglieri in quota Elliott, rappresentati la maggioranza nel consiglio a 15 membri.
"Vivendi – ha detto – auspica che il cda di Tim sia piu’ efficace, indipendente e trasparente. Quindi siamo pronti a dare credito a quanto ha detto il CEO Gubitosi e di conseguenza, seguendo il suo suggerimento, abbiamo deciso di non dare seguito alla nostra proposta di revocare e sostituire cinque consiglieri, a patto che questo sia il voto dell’assemblea". La richiesta e’ stata accolta successivamente dall’assemblea con il 95 per cento di voti favorevoli sul 67 per cento del capitale presente. In precedenza la stessa assemblea aveva approvato il bilancio con il voto favorevole del 64 per cento del capitale presente e il 35 per cento di astensioni.
Quest’ultima quota, hanno notato molti osservatori, corrisponde al capitale rappresentato da Vivendi in assemblea. "Siamo tutti molto soddisfatti, io il consiglio e gli azionisti", ha poi commentato l’ad Gubitosi parlando con i giornalisti subito dopo la conclusione dell’assemblea. "Si e’ deciso con una percentuale elevatissima di eliminare un tema di contenzioso e quindi oggi e’ stato il primo passo di una lunga marcia che faremo insieme".