Politica, partecipazione e sostenibilita’ sono stati i temi che hanno caratterizzato la terza giornata del Festival nazionale dell’Economia Civile che si e’ concluso oggi a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Ai lavori dell’ultima giornata hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri dell’Economia Giovanni Tria e dell’Ambiente Sergio Costa. Intervistati da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, i due ministri sono intervenuti su crescita, sistema bancario e economia ambientale. "L’economia civile e’ nata in Italia nel 1400. Ha radici profonde e dobbiamo recuperare il senso delle nostre radici". Cosi’ Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, dal palco del Festival.
Con lui per le conclusioni anche il direttore del Festival Leonardo Becchetti: "Generativita’ e’ una delle parole chiave. Bisogna donare al Paese una visione di una societa’ che puo’ essere felice perche’ generativa". "La radice dei mali dell’Italia e’ la perdita di fiducia", ha detto il premier Conte rispondendo ai promotori dell’evento che hanno chiesto al Parlamento e al Governo italiano di mettere al centro della loro azione valore economico, dignita’ del lavoro e tutela dell’ambiente, e di lanciare una nuova visione per il Paese che sostituisca conflitto, rabbia e paura con felicita’ e ‘ricchezza di senso’ della vita.
A Firenze e’ nata una rete fra 8 Festival (Festival Nazionale dell’Economia Civile, Festival dello Sviluppo Sostenibile, Festival della Generativita’, Festival della Partecipazione, ADAPT – International Conference, Festival della Soft Economy, Mappa Celeste. Forum per il Futuro del Paese, Le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile) che hanno condiviso 12 parole chiave per il futuro: competenza; democrazia; economia civile; fiducia; generativita’; green economy; inclusione; partecipazione; soddisfazione di vita; sostenibilita’; sussidiarieta’; uguaglianza/pari opportunita’.
La prima edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile ha dedicato anche uno spazio a dieci startup, o idee di startup sostenibili, selezionate tra oltre cinquanta progetti pervenuti da tutta Italia. La giuria e il pubblico in sala che ha votato tramite la App del Festival ha decretati i vincitori. Terzo classificato WeHop, progetto di recupero degli scarti della birra artigianale per la produzione di pellet, che si e’ aggiudicato il premio di 1.000 euro. Secondo, FairBnB sistema di prenotazioni turistiche tra privati, che non solo e’ gestito in totale trasparenza, ma reinveste come no profit sui territori in cui e’ presente. A questa startup di giovani provenienti da tutta Europa sono stati assegnati 3.000 euro.
Primo Rifo’, con un premio di 6.000 euro. La startup Toscana di Prato nasce da un doppio recupero, quello del mestiere del ‘cenciaiolo’ – lo straccivendolo – e da quello degli abiti vecchi. La startup riesce a ottenere filo per maglioni, berretti, sciarpe, coperte, da qualsiasi materiale naturale rigenerandolo integrando anche bottiglie di plastica. Tre giorni di dibattiti, 80 relatori, 18 panel, decine di giovani protagonisti con le loro imprese innovative, sostenibili e inclusive e piu’ di 1.500 partecipanti: questi i numeri della prima edizione.