"Gli ultimi sviluppi in Libia, in particolare l’escalation militare, sono fonti di forte preoccupazione per l’Italia, cosi’ come devono esserlo per tutta l’Europa e la comunita’ internazionale". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in Aula alla Camera sulla situazione in Libia.
"L’evoluzione della situazione in Libia non ci deve far deflettere dalla ricerca di una soluzione politica che e’ l’unica davvero sostenibile", ha continuato. "Non esiste una soluzione militare al conflitto libico – ha aggiunto -, come gia’ affermato dai ministri degli Esteri. Si deve arrivare a una soluzione che preveda elezioni pacifiche". "Urge lavorare per un cessate il fuoco preservando l’integrita’ di Tripoli, e la distensione sul resto del territorio. In questi mesi sono stato e sono in contatto diretto con i principali attori libici", ha detto il presidente del Consiglio.
"Ho ribadito il pieno sostegno al segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, per riportare le parti al tavolo negoziale e riattivare il processo politico guidato dalle Nazioni Unite". "Al momento la nostra ambasciata a Tripoli resta operativa, a pieno regime. Anche il personale militare presente in Libia non e’ stato evacuato. I nostri interessi sul terreno sono tutelati, monitoriamo le condizioni di sicurezza del paese, finche’ queste ce lo consentiranno intendiamo restare a lavorare accanto al popolo libico per assicurare una linea di transizione sostenibile". "Siamo tra i pochi paesi credibili – ha detto Conte – che possono interloquire con tutti i principali attori libici, questa crisi e’ frutto anche di influenze esterne".