"La fiducia, e’ questo il tema. Soprattutto in base a questo decidero’. Parlo della fiducia del premier verso il suo sottosegretario. E dei cittadini verso le istituzioni".
Cosi’ il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dalla Cina in un coloquio con Corriere della Sera, Repubblica e Stampa sul caso del sottosegretario leghista Armando Siri. "C’e’ l’ombra della mafia? Sara’ un tema di cui terro’ conto quando prendero’ la decisione". "Quando gli fanno notare che in passato ministri e sottosegretari restarono a lungo incollati alla poltrona anche se politicamente "sfiduciati", Conte risponde "Se fosse quella la mia determinazione, e ancora non e’ stata presa, trovero’ il modo di scollarlo- Ho parlato del fattore umano verso di lui.
In passato c’era chi chiedeva dimissioni per telefono, io pero’ voglio guardarlo negli occhi. Non sono un giudice, ma un avvocato. Parliamo di un avviso di garanzia e c’e’ la presunzione d’innocenza. In ogni caso, decidero’ dopo aver visto le carte, ancora ho letto poco". Sullo scontro tra i due vicepremier attorno a Siri. "E’ comprensibile che Salvini lo difenda. Anche la posizione di Di Maio e’ fisiologica, visto che il Movimento ha sempre avuto un’ipersensibilita’ verso la questione della giustizia".