Tenta di corrompere i finanzieri per evitare un sequestro di beni. Con questa accusa e’ stato arrestato un cinese di 34 anni, residente nel quartiere Prenestino, a Roma.
La guardia di finanza stava effettuando un controllo presso le sedi di due aziende gestite da cinesi importatrici di giocattoli e accessori per telefonia mobile. In un magazzino, uno dei soci titolari ha iniziato in modo insistente a tentare di offrire un caffe’ al sottufficiale della Guardia di Finanza, capopattuglia dei finanzieri intervenuti. L’ispettore ha rifiutato, e a quel punto l’imprenditore avrebbe tentato di corrompere i militari inserendo, tra i verbali in corso di redazione, 1.000 euro in contanti. Per il 34enne e’ scattato cosi’ l’arresto. Il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Roma ha disposto gli arresti domiciliari in attesa del processo per istigazione alla corruzione.
L’attivita’ dei finanzieri si e’ poi conclusa con il sequestro di oltre mezzo milione tra giocattoli, stickers, lucidi, accessori per telefonia mobile e prodotti elettrici per violazione della normativa a tutela dei consumatori, poiche’ tutto il materiale sequestrato era sprovvisto del certificato di conformita’ ai requisiti comunitari e con falso logo CE. La vendita dei prodotti avrebbe fruttato alle ditte cinesi oltre un milione di euro. Sono stati denunciati altri due cinesi, anch’essi soci delle ditte controllate, per aver importato illecitamente la merce sequestrata.