Nel corso della manifestazione dei dipendenti pubblici di oggi a Roma, alcuni manifestanti della Uil sarebbero stati bloccati dalla Digos mentre tentavano di esporre uno striscione ironico raffigurante i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. A denunciarlo lo stesso sindacato.
A stretto giro e’ arrivata una precisazione da parte della Questura di Roma che, in una nota, sottolinea come "Nessuna valutazione e’ stata fatta circa l’aspetto contenutistico, ma, si e’ ritenuto che lo striscione fosse lesivo del decoro paesaggistico, cosi’ come previsto dall’art.49 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, dove espressamente si vieta il collocamento o l’affissione di cartelli o altri mezzi di pubblicita’ sugli edifici e nelle aree tutelate come Beni Culturali". Da parte sua, il vice premier e ministro Luigi Di Maio, su Facebook pubblica la vignetta dello striscione e scrive: "Giusto per chiarire – afferma Di Maio – e senza alcuna polemica: non ho mai chiesto e non mi sarei mai sognato di chiedere la rimozione di uno striscione che, ironicamente e pacificamente, critica il governo.
La liberta’ di pensiero vale sempre. Questo e’ un principio che, come MoVimento 5 Stelle, per primi, abbiamo sempre difeso e che continueremo a difendere". "Mi occupo di lotta alla mafia, alla camorra, alla droga, ai trafficanti di esseri umani e non faccio guerre agli striscioni", ha dichiarato invece il ministro dell’Interno Matteo Salvini.