"Gli immobili contribuiscono per il 36% all’emissione di CO2 e per il 40% ai consumi energetici. In Italia, dove il patrimonio immobiliare e’ vetusto, c’e’ la necessita’ di interventi sia dal punto di vista edilizio ma anche impiantistico per raggiungere l’obiettivo" di una completa decarbonizzazione degli edifici entro il 2050.
Lo ha detto Silvia Maria Rovere, presidente di Assoimmobiliare, in occasione del convegno "Il consumo energetico degli edifici ad uso direzionale in Italia" organizzato da Enea e Assoimmobiliare a Roma. E’ necessario "fare tutte le azioni di rigenerazione – ha aggiunto – azioni che sono anche agevolate da tecnologie che consentono sia i monitoraggi dei consumi che l’attuazione in maniera efficiente e meno costosa degli interventi necessari. E’ una tappa di un percorso ambizioso che dovra’ portare alla completa decarbonizzazione, ma e’ una tappa fondamentale perche’ incrementa la consapevolezza di quelli che possono essere i margini di miglioramento".
Per il presidente di Enea, Federico Testa, "l’Italia paga il fatto che negli anni di grossa edificazione non esistevano normative relative ai consumi energetici e, in molti casi, abbiamo tirato su quello che serviva senza attenzione a questi aspetti. Oggi si puo’ risparmiare il 50-60% dei consumi, ci sono meccanismi di incentivazione che siamo riusciti a metter in piedi negli anni scorsi e questa puo’ essere una opportunita’ per fare bene all’ambiente, per ridurre i consumi e sviluppare reddito e occupazione nel nostro Paese".