"L’Italia, in quanto Paese fondatore della casa comune, avverte la piena responsabilita’ di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione europea.
Lo ha dimostrato anche di recente, nel dicembre 2018, allorche’ un intenso negoziato ha consentito di chiarire i dettagli della nostra manovra economica, in linea con le regole previste nel Patto di stabilita’ e crescita. Adesso l’Italia viene nuovamente sollecitata a dare conto del rispetto di queste regole. Non intendiamo sottrarci a tali vincoli, ne’ intendiamo reclamare deroghe o concessioni rispetto a prescrizioni che, finche’ non saranno modificate secondo le ordinarie procedure previste dai Trattati, sono in vigore ed e’ giusto che siano tenute in conto dai governi di tutti gli Stati membri.
E, tuttavia, con la medesima determinazione, avvertiamo l’urgenza e la necessita’ di stimolare una discussione che miri a ridefinire la governance economica dell’Eurozona e dell’Unione, che non si e’ dimostrata adeguata ad assolvere i compiti per i quali era stata pensata". Cosi’ il premier Giuseppe Conte, nella lettera inviata agli altri 27 Paesi membri Ue, al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. "E’ necessaria una profonda revisione, forse anche un’autentica conversione, delle regole euro-unitarie per pervenire a un sistema integrato di governo che possa perseguire effettivamente, in modo stabile e duraturo, il benessere economico e sociale dei popoli", aggiunge il premier, che nella missiva spiega come "il Governo italiano, secondo gli indirizzi condivisi dalle forze politiche di maggioranza, intende proseguire nel dialogo con le Istituzioni europee.
Con lealta’ e consapevolezza, esporremo le nostre ragioni, che – ne sono convinto – contribuiranno, se ascoltate senza pregiudizi, a evitare una decisione del Consiglio sull’apertura della procedura per disavanzo eccessivo".