"Chi ha tradito una volta lo fara’ ancora. E a questo punto, la porta della Lega io non la riaprirei". Cosi’ in un’intervista a La Stampa il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che spiega di essersi "attivata personalmente per risolvere la questione dei minori a bordo" della Open Arms.
Dal 13 agosto, sottolinea, "ci siamo coordinati con il presidente Conte, il ministro Toninelli, e abbiamo coinvolto anche Salvini ma lui non ha mai risposto ai nostri messaggi". "Il decreto sicurezza bis – commenta – credo non sia sufficiente. La fermezza sui confini, la politica dei porti chiusi e dei muri, non funziona di fronte a un fenomeno come quello migratorio. Serve un maggiore coinvolgimento dell’Europa e un intervento massiccio per stabilizzare economicamente e politicamente alcune regioni dell’Africa". Se Salvini "mi identifica come il nemico da abbattere – aggiunge il ministro Trenta -, vuol dire che sto lavorando bene".
Poi, in merito alla crisi di governo, dice: "Serve silenzio e tempo per trovare una soluzione. Ho assoluta fiducia nel Presidente Mattarella e nella capacita’ di negoziazione del premier Conte". "Qualsiasi governo arrivera’ – prosegue Elisabetta Trenta – dovra’ puntare i piedi e al tempo stesso collaborare con l’Europa. Non si puo’ aprire a tutti, come era prima. Dall’altra parte, pero’, se decidiamo di aprire in un certo modo, dobbiamo avere la capacita’ di comunicarlo e di non creare attriti tra le fasce piu’ deboli della popolazione". Il ministro della Difesa si sofferma anche sulla proposta di Angela Merkel di riaprire la missione di pattugliamento europeo Sophia affidandone la guida alla Germania: "Sarebbe un errore enorme perdere l’unica missione europea, finora a guida italiana, che ci permette di giocare un ruolo centrale nel Mediterraneo.
Credo sia ancora possibile riprendere il timore di Sophia, ne ho parlato con Conte e lui e’ d’accordo con me".