L’europarlamentare del Pd Carlo Calenda si dimette dalla direzione del partito. Lo annuncia in una lunga lettera al segretario Nicola Zingaretti e al presidente Paolo Gentiloni.
"Lascio una dirigenza di cui non mi sento piu’ parte, non una comunita’ che sono orgoglioso di rappresentare. Le 280.000 persone che mi hanno accordato il loro voto di preferenza alle elezioni europee sapevano perfettamente come mi sarei comportato in caso di accordo con i 5S. A loro devo innanzitutto coerenza – spiega -.Lavorero’ in Europa nel gruppo SeD, mentre in Italia rafforzero’ Siamo Europei per dare una casa a chi vuole produrre idee concrete per una democrazia liberal-progressista adatta a tempi piu’ duri e non ha paura del confronto con i sovranisti. Cerchero’ di mobilitare forze nuove. La mancanza di decoro generalizzata degli attori di questa crisi dimostra chiaramente che c’e’ l’urgenza di chiamare all’impegno una nuova classe dirigente".
"Dal giorno della mia iscrizione ho chiarito che non sarei rimasto nel partito in caso di un accordo con il M5S. La ragione e’ semplice: penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti – scrive l’ex ministro dello Sviluppo Economico -. Questo e’ il caso del M5S. Le ragioni le abbiamo spiegate ai nostri elettori talmente tante volte che non vale la pena ripeterle qui". Per Calenda "non saranno 5 o 10 punti generici a far mutare natura a chi e’ nato per smantellare la democrazia rappresentativa cavalcando le peggiori pulsioni antipolitiche e cialtronesche di questo Paese".