Cambiano gli attori al Governo ma il dibattito sull’autonomia continua a tenere banco nei rapporti con le regioni. I governatori del Nord non mollano la presa e preannunciano un autunno caldo.
"Boccia metta nero su bianco cosa vuole fare e ragioneremo", ha detto al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia. Precisando, pero’: "Se il modello e’ l’Emilia non firmo". Il collega della Liguria, Giovanni Toti, preannuncia invece un referendum: "se dovesse servire", precisa, ma "mi auguro che questo governo riprenda in mano il dossier". "Si riparta dal lavoro gia’ fatto", dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Ho sentito il ministro Boccia dire che vuole incontrare i governatori, quindi aspettiamo la convocazione", aggiunge Fontana, ma "la Lombardia non puo’ accettare che temi quali la scuola e la sanita’ non facciano parte della legge sull’autonomia regionale".
Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, auspica che il tema sia centrale tra quelli di cui si occupera’ nei prossimi mesi il Governo Conte: "Vogliamo un’autonomia che non aumenti il divario tra il Nord e il Sud. Io mi sento italiano prima che romagnolo", dice Bonaccini.Ben altri toni dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: "La regionalizzazione della scuola non si fara’ mai. Non ci sara’ mai una scuola di serie A e di serie B", "dobbiamo ripartire dai livelli essenziali di prestazione e dal fondo di solidarieta’", afferma.
A tutti risponde il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: "la Costituzione va onorata", afferma. "L’autonomia che ho in mente deve avere un collante: tenere per mano il Paese. Non c’e’ una contrapposizione Nord-Sud, c’e’ la necessita’ di dire che il Paese e’ uno".