Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha partecipato a un meeting che si e’ tenuto a Washington alla presenza dell’ambasciatore italiano negli Stati Uniti Armando Varricchio e del responsabile Congressional and Public Affairs della US Chamber of Commerce, Nicholas Vaugh.
E’ stato annunciato che il 30 settembre sara’ resa nota la posizione del WTO con l’esatta quantificazione delle tariffe autorizzate. Si e’ anche parlato della minaccia degli Stati Uniti di applicare nuovi dazi "a carosello", cioe’ per alcuni mesi al 100% a rotazione. "Una misura inaccettabile che rappresenterebbe l’inizio di una vera guerra commerciale", si legge in una nota del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano. C’e’ attesa per la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo, fissata per i primi giorni di ottobre. "La visita del Segretario di Stato sara’ l’occasione per sensibilizzare gli Stati Uniti sulle ragioni italiane – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – Il Parmigiano Reggiano e’ il prodotto simbolo del Made in Italy, non solo per la reputazione del brand, ma anche per dimensione del business.
Nel 2018 sono state esportate negli USA 10 mila tonnellate di prodotto. Il mercato americano e’, dopo la Francia, il secondo mercato estero per il Re dei Formaggi. Trump minaccia di applicare un dazio pari al valore del prodotto importato. Cio’ significa che il dazio passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg: si puo’ stimare che il costo del Parmigiano Reggiano passerebbe da 40 dollari a 60 dollari al kg. Ad un aumento di prezzo corrispondera’ inevitabilmente un crollo dei consumi pari all’80-90%. Lanciamo quindi un messaggio alla politica italiana, e precisamente chiediamo di adoperarsi affinche’ non arrivi sul nostro comparto una mazzata ingiusta che andrebbe a colpire uno dei pochi motori positivi dell’economia italiana.
Siamo pronti a fare gioco di squadra con tutti i settori del Food di qualita’ italiana per vincere questa battaglia".