L’innovazione tecnologica e l’incremento degli investimenti in una logica industriale, per dar vita a un grande piano per il Mezzogiorno. Sono queste le chiavi per garantire in futuro un approvvigionamento continuo e sicuro di acqua, anche a fronte di fenomeni climatici estremi sempre piu’ frequenti.
E’ il messaggio lanciato da Matera nel corso del convegno "Innovazione tecnologica nel settore idrico: un processo in continua evoluzione", promosso da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) in collaborazione con Acquedotto Lucano. Secondo le analisi di Utilitalia, gli investimenti in tecnologie digitali cresceranno dai 164 milioni del 2015-2018 ai 358 milioni del triennio 2018-2020 (+118%), salendo a circa il 6,4% del volume di investimenti pianificati. E’ ancora il settore idrico a evidenziare un significativo impulso nell’innovazione tecnologica, anche grazie ai nuovi meccanismi introdotti con la regolazione della "qualita’ tecnica": l’investimento digitale pro-capite medio annuo nell’acqua passa da 0,5 euro/abitante anno del triennio 2015-2017, a 1 euro/abitante anno del triennio 2018-2020. Le piu’ grandi utilities dell’acqua del Mezzogiorno mostrano segnali incoraggianti, con valori che si attestano su 2 euro/abitante anno.
"Al Sud – ha spiegato il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti – il comparto dei servizi di pubblica utilita’ produce un fatturato di oltre quattro miliardi di euro, realizza investimenti per circa mezzo miliardo di euro e impiega oltre 25 mila addetti: si tratta di un settore decisivo per la qualita’ della vita dei cittadini, importante per il sistema economico e con grande potenziale di sviluppo. Ma per recuperare il gap infrastrutturale accumulato nei decenni passati sono necessari ingenti investimenti, il cui finanziamento e la cui concreta realizzazione sul piano tecnico possono essere assicurati solo da soggetti industriali qualificati".