Confindustria: "L’economia italiana e’ ancora sulla soglia della crescita zero, rischiando di cadere in recessione in caso di eventuali shock, che soprattutto dal fronte estero sono sempre possibili, come mostra l’elevatissimo grado di incertezza oggi presente sui mercati".
E’ quanto emerge dal rapporto di previsione "Dove va l’economia italiana e gli scenari di politica economica" del Centro Studi Confindustria. "Diversi fattori hanno frenato nel corso di quest’anno l’economia italiana e continueranno presumibilmente a pesare negativamente sulla crescita – prosegue il rapporto -. Primo, vi e’ un minor apporto ai consumi delle famiglie da parte del Reddito di cittadinanza; il rallentamento della Germania, la fiducia su livelli molto ridotti e un ipotetico aumento dell’Iva". "Confermata una sostanziale stagnazione dell’economia italiana, gia’ delineata nelle previsioni di primavera. Piu’ che in passato molto dipendera’ dalle scelte di politica economica e in particolare da come il Parlamento italiano modifichera’ l’attuale legislazione, che prevede un aumento dell’Iva e delle accise per 23,1 miliardi di auro a partire dall’1 gennaio 2020 – sottolinea il Csc -.
In uno scenario di politiche invariate, includendo il rialzo di Iva e accise e le spese indifferibili, il Pil rimarra’ fermo non solo nel 2019 ma anche nel 2020". "Se invece l’aumento delle imposte indirette venisse annullato e finanziato interamente a deficit, il Pil crescerebbe dello 0,4% nel 2020, ma il rapporto deficit/Pil sarebbe pericolosamente vicino al 3% retroagendo sulla crescita", si legge ancora nel rapporto.