Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi 2019 (non sottoposti a revisione contabile). L’Utile operativo adjusted si attesta 2,16 miliardi di euro nel trimestre, -35% (6,79 miliardi nei nove mesi, -18%).
Escludendo per omogeneita’ il risultato di Eni Norge del 2018 e al netto dell’effetto scenario e dello IFRS 16, la variazione si ridetermina in -1% nel trimestre (+4% nei nove mesi). L’Utile netto adjusted e’ a 0,78 miliardi nel trimestre, -44% (-42% escludendo gli effetti IFRS 16); 2,33 miliardi nei nove mesi, -26% (-23% escludendo gli effetti IFRS 16). L’Utile netto e’ a 0,52 miliardi e 2,04 miliardi rispettivamente nel trimestre 2019 e nei nove mesi 2019."I risultati conseguiti da Eni sono stati di grande solidita’, mentre le operazioni di Portafoglio quali l’acquisto degli asset Exxon in Norvegia e del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati sono destinate a dare unfulteriore spinta in termini di sviluppo e di stabilita’", commenta l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.
"In particolare abbiamo conseguito nel trimestre una crescita rilevante della produzione, pari al 6%, grazie ai contributi da Egitto, Kazakhstan, Ghana e la prima produzione dal Messico, ottenuta a soli undici mesi dalla decisione finale di investimento – aggiunge Descalzi -. La produzione crescente e i risultati della commercializzazione gas e del marketing oil hanno consentito di generare nei primi nove mesi dell’anno un flusso di cassa, in sensibile crescita nonostante lo scenario in peggioramento, pari a 9,4 miliardi di euro, capace di finanziare non solo gli investimenti netti di periodo per 5,6 miliardi ma anche il dividendo e il buyback previsti per l’intero anno in circa 3,4 miliardi".