Gli italiani sembrano attraversare un periodo confuso. Vivono la contraddizione di un Paese che non e’ ancora del tutto uscito dalla crisi precedente e vede all’orizzonte nubi non rassicuranti.
E’ quanto emerge dall’annuale indagine Acri-Ipsos su "Gli Italiani e il Risparmio", dalla quale si evince come ci sia la sensazione che la crisi sia ancora lunga da superare (ci vorranno in media quasi 5 anni) ed e’ in serio aumento il pessimismo sull’Italia (39% sono pessimisti circa i prossimi 3 anni, mentre il 24% sono ottimisti); nel contempo si riduce la fiducia riposta nell’economia europea e mondiale (rispetto a quella europea il 28% di ottimisti e’ bilanciato dal 29% di pessimisti, rispetto a quella mondiale ottimisti e pessimisti sono entrambi al 25%, ma un anno fa gli ottimisti sopravanzavano i pessimisti di 7 punti percentuali).
Il 59% e’ soddisfatto della propria situazione economica, dato in crescita di 4 punti rispetto al 2018 e di 17 rispetto al 2013, il miglior dato dopo quello del 2001 (65%). E ancora un 24% ritiene che la propria situazione migliorera’ nel corso del 2020, mentre solo il 14% e’ pessimista. Questi dati positivi non devono far dimenticare che quasi 1 famiglia su 5 e’ colpita dalla crisi in almeno uno dei componenti il nucleo familiare (18%), dato comunque in riduzione (nel 2018 era il 24%).