MILANO – Finche’ la crescente quantita’ di energia proveniente da fonti rinnovabili non sostituira’ l’elettricita’ prodotta da fonti piu’ inquinanti, la propulsione elettrica non si puo’ considerare soddisfacente per poter ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra nell’aria.
In occasione della conferenza "Mobilita’: tecnologie ed emissioni", che si e’ tenuta oggi presso il Politecnico di Milano, Mazda ha presentato la propria visione per lo sviluppo tecnologico. Considerato che attualmente i due terzi dell’elettricita’ e’ prodotta utilizzando combustibili fossili, le norme secondo cui le emissioni di un veicolo elettrico siano pari a zero, non sono, secondo Mazda, attinenti alla realta’. Per misurare correttamente le emissioni di CO2 nel ciclo di vita di un veicolo, Mazda supera le attuali stime "tank-to-wheel" (dal serbatoio alla ruota, che considerano solo le emissioni durante l’impiego) e sceglie il metodo "well-to-wheel", "dalla produzione all’utilizzo", che comprende anche l’estrazione, la produzione e il trasporto del combustibile, e include il life cycle assessment delle batterie, che tiene conto delle emissioni di CO2 delle batterie nell’intero ciclo di vita, dalla produzione e l’utilizzo fino allo smaltimento delle stesse.
Per Roberto Pietrantonio, amministratore delegato di Mazda Italia, "la posizione di Mazda verso l’ambiente si basa su un approccio strutturato e razionale coerente e il nostro auspicio e’ che tutti adottino una strategia olistica, in particolare in questa fase di transizione, per favorire una vera mobilita’ sostenibile e il rispetto del pianeta". Secondo l’ingegnere Hitomi, Senior Innovation Fellow di Mazda Motor Corporation "l’intera industria di produzione di energia elettrica e di batterie e l’industria automobilistica dovrebbero contribuire a ridurre le emissioni di CO2 in ogni campo". Hitomi auspica che "tutto il mondo adotti un approccio di ottimizzazione globale delle risorse e delle tecnologie disponibili, con l’unico, vero obiettivo di proteggere l’ambiente e il mondo in cui viviamo".