"Per quanto riguarda la finanziaria, non vedo sostanziali differenze con quella degli anni precedenti. Continuano ad esserci avanzi primari cospicui dei pagamenti degli interessi e un saldo di bilancio in deficit senza sostanziali inversioni di tendenza".
Lo ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, nel corso di un seminario che si e’ svolto nel fine settimana a Ravenna. "Non ci sono differenze nemmeno nei confronti delle banche – ha aggiunto il numero uno dell’Associazione Bancaria Italiana -: come lo scorso anno ci e’ stato imposto il differimento dell’incasso dei crediti d’imposta che ci costa come un prestito infruttuoso da 1,6 miliardi di euro". Entrando invece piu’ nello specifico della manovra, Patuelli ha detto che "nelle misure pro fiducia le cose vanno un po’ meglio che in passato, anche se rappresentano ancora una parte minoritaria della legge di bilancio". Secondo il massimo rappresentante dei bancari italiani pero’, "va tenuto conto che il ministro Gualtieri si e’ dovuto muovere in una situazione emergenziale perche’ mai, prima d’ora, una crisi di governo si era aperta nel mese di agosto e questo, a livelli di tempistica, per la legge di bilancio ha un peso enorme.
Insediandosi quindi in fase avanzata dei tempi di stesura e approvazione del bilancio, il governo e’ stato costretto ad un’azione piu’ problematica. Mi auspico che questo sia un anno di transizione".