ROMA – "La tentazione di abbandonare il campo ogni tanto si affaccia. Se a quasi 90 anni finisci bersagliata da insulti, sotto scorta, senza piu’ la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi ‘ma chi me l’ha fatto fare?’.
Pero’ dura poco, non sono una che si arrende facilmente". Lo dice la senatrice a vita Liliana Segre, in un’intervista al Corriere della Sera. Alla domanda se sara’ presidente della Commissione contro l’odio, nata su sua iniziativa, la Segre risponde cosi’: "Se me la propongono, sono dell’idea di dire si’. Sono stata in dubbio e certo il calendario degli anni non va indietro. Ma io credo in questa Commissione, dunque spero di reggere". La senatrice si dice "esausta. Troppa esposizione, troppo odio, troppe polemiche, troppa popolarita’, troppo tutto. Alla mia eta’ mi trovo a condurre un’esistenza che non avrei mai immaginato".
"La Commissione che ho proposto non puo’ giudicare ne’ censurare nessuno e non puo’ cambiare le leggi. Si tratta di studiare un fenomeno, di avanzare proposte su un problema per cui tutti, anche gli esponenti dell’opposizione quando parlano a telecamere spente, si dichiarano allarmati – sottolinea la Segre -. L’odio in rete dilaga. La convinzione di agire in una zona franca e nell’anonimato sta producendo un imbarbarimento, una sorta di bullismo su larga scala, che le leggi esistenti non riescono a contenere".