Entro il 2030 il Comune di Milano punta a vietare il fumo di sigarette all’aperto e, tra poco, lo vieterà alle fermate degli autobus. "Entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto", dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, incontrando i cittadini del quartiere Isola e rispondendo alle domande sul clima e sugli interventi per l’ambiente. "Da subito non lo permetteremo alle fermate dell’autobus", aggiunge e poi anche "in coda ai servizi pubblici, dove non si dovrebbe fumare".
Parlando ai giornalisti, Sala ha spiegato che questa è "la visione della giunta", tutto poi dovrà passare dal consiglio comunale ed è tutto parte del regolamento aria-clima. La questione delle fermate degli autobus e delle code può essere affrontata invece con un’ordinanza. "Se approvato il regolamento, conterrà regolamentazione di tanti aspetti perché il vero rischio è che si riduca il discorso a a traffico e riscaldamento ma c’è altro. Incidono anche il fumo, le pizzerie, gli ambulanti con i motori a benzina accesi. Bisogna fare tutti la propria parte", conclude. Il problema dell’aria e dello smog a Milano è "una delle questioni più frustranti per me", ammette Sala.
"Lavorandoci intensamente, so che un problema che si è creato in 100 anni non si risolve in 100 giorni. Io ribatto alle critiche dicendo: ‘dimmi cosa non sto facendo’". Ci sono, secondo il sindaco, questioni lunghe da affrontare. "Noi – spiega – non crediamo ad esempio al sistema delle targhe alterne. Stiamo preparando un regolamento ‘aria-clima’ che andrà in dibattito e pensiamo di poter adottare per marzo, che riparte dalle causi dell’inquinamento, che sono plurime. Ci sono quelle più evidenti, come il riscaldamento e il traffico, ma incidono anche il fumo di sigarette, i forni delle pizzerie, gli ambulanti con motori a benzina accesi. Incidono una serie di cose: il regolamento andrà a stabilire formule e obblighi".
L’obiettivo del sindaco, in particolare, è che "tutti gli edifici del Comune entro il mio mandato abbandonino il gasolio oppure avviino la gara per toglierlo. Prometto che non ce ne sarà nemmeno uno". A Milano, "ci sono in tutto 1.300-1.500 condomini a gasolio e 200 con le biomasse, ovvero riscaldati con la legna. E il momento di parlarne con gli amministratori dei condomini". Ovviamente, aggiunge, "noi non possiamo pagare" gli interventi di sostituzione delle caldaie, "ma possiamo ripensare con le banche a un sistema di credito per aiutare gli interventi legati all’ambiente. Quei 1.500 condomini devono passare al metano: ma chi lo fa deve essere aiutato", conclude.