E' finito con 10 assoluzioni il processo con rito abbreviato, ai cosiddetti 'furbetti del cartellino' che aveva visto nel 2015 scattare 43 misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta della Guardia di Finanza sull'assenteismo al comune di Sanremo. Gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato sono stati assolti dal gup Paolo Luppi perché il fatto non sussiste. Tra loro c'è anche l'ex vigile Alberto Muraglia, assolto dall'accusa di truffa ai danni dello Stato, finito nelle immagini diventate simbolo dell'inchiesta, ritratto come il vigile che timbrava il cartellino in mutande.
Il processo aveva visto sedici imputati scegliere il patteggiamento, mentre gli altri 16, che avevano scelto il rito ordinario, sono stati rinviati a giudizio con data fissata all'8 giugno prossimo. "L'indagine è stata fatta in un clima mediatico che ha reso difficile spiegare le cose accadute dall'inizio" ha detto l'avvocato Alessandro Moroni, legale dell'ex vigile urbano Alberto Muraglia. "Siamo soddisfatti che il giudice abbia ritenuto che fosse innocente". "Lui – ricostruisce il legale – era custode del mercato, in cambio aveva casa all'interno della struttura: alle 5.30 andava ad aprire come custode, senza dover timbrare il cartellino. Alle 6 prendeva poi servizio come vigile, la disposizione interna dice che tutti i vigili urbani timbrano in borghese e poi mettono divisa.
La timbratrice è a 10 metri dalla porta di casa quindi lui timbrava normalmente in borghese e poi indossava la divisa. Per 4 volte in un intero anno di filmati mentre si cambiava era andato a timbrare, in questo avvantaggiando il comune e non l'opposto. E dopo proseguiva col fare il suo lavoro". Dopo 4 anni oggi è arrivata l'assoluzione. "Si è commosso – ha concluso il legale – era contento". Muraglia era stato licenziato in seguito all'accaduto: "La causa di lavoro è pendente – aggiunge l'avvocato – speriamo possa essere reintegrato".